
La nevralgia ai denti: come riconoscerla e cosa fare
Cosa fare quando arriva una fitta di dolore acuta ai denti? Ecco una guida utile per riconoscere la nevralgia dentale e scoprire i rimedi più efficaci per alleviarla.

"Nevralgia dentale" è il termine comunemente usato per indicare il più generico mal di denti. Si tratta di un disturbo particolarmente fastidioso, caratterizzato da attacchi di dolore improvvisi, spesso molto intensi e difficilmente sopportabili. Questa condizione è sovente causata da infiammazioni o lesioni della polpa dentaria, da carie profonde o da sensibilità dentinale. Il dolore si manifesta con fitte improvvise che possono peggiorare in risposta a stimoli termici, meccanici o chimici.
In alcuni casi, il dolore dentale può sembrare simile a quello causato dalla nevralgia del trigemino, una patologia neurologica cronica caratterizzata da attacchi di dolore lancinante al volto. Tuttavia, si tratta di due condizioni differenti: la nevralgia del trigemino colpisce una delle principali diramazioni nervose del viso e può irradiarsi fino a denti e gengive, ma ha origini neurologiche e non di carattere odontoiatrico. Questa condizione colpisce con maggiore frequenza le donne e le persone sopra i 50 anni, risultando particolarmente diffusa nella popolazione anziana [1].
Generalmente, nei pazienti, il dolore associato alla nevralgia dentale inizia con fitte localizzate nell'area del dente interessato, ma può rapidamente estendersi ai tessuti circostanti, agli altri denti e, nei casi più gravi, arrivare a coinvolgere anche l'osso alveolare.
In questo articolo saranno illustrati i sintomi più comuni della nevralgia dentale, le cause principali del dolore ai denti e i rimedi più efficaci per ritrovare finalmente sollievo.
Sintomi della nevralgia ai denti
I segnali della nevralgia dentale si manifestano con caratteristiche che aiutano a riconoscere e distinguere questa condizione da altre patologie orofacciali.
I sintomi più comuni includono:
- dolore intermittente o persistente a un dente o a una parte dell’arcata dentale;
- ipersensibilità a cibi o bevande particolarmente calde o fredde;
- dolore durante la masticazione o alla pressione sul dente;
- sensazione di bruciore alla guancia o nella zona gengivale adiacente;
- gengive gonfie o dolenti;
- gonfiore localizzato del viso;
- alitosi, soprattutto in presenza di infezioni dentarie o gengivali;
- dolore notturno che può disturbare il sonno;
- dolore riflesso, ovvero percepito in aree diverse da quella d’origine (ad esempio mascella, occhio e tempie).
In alcuni casi, il dolore può essere così intenso da rendere difficili anche attività semplici e naturali come parlare, sorridere o mangiare. Anche lo spazzolamento dei denti può diventare problematico, soprattutto se si utilizzano dentifrici aggressivi o specifici per lo sbiancamento, che possono aumentare la sensibilità.
Chi soffre di nevralgia dentale può avvertire dolore anche durante i normali movimenti della mandibola, come la masticazione, poiché questi sollecitano i nervi irritati e intensificano il fastidio. La natura del disagio varia da persona a persona: in alcuni si presenta come un dolore sordo e costante, in altri come fitte acute e improvvise [2].
Non è raro che il dolore si estenda oltre l’area interessata, irradiandosi verso altre zone del viso o del cranio. Questo fenomeno può causare mal di testa o dolori simili a quelli di una cefalea tensiva. Ciò accade perché i nervi coinvolti, innervano ampie porzioni del volto [3]; di conseguenza, anche un problema apparentemente localizzato può avere effetti più ampi, influenzando negativamente il benessere generale della persona [4].
Per ottenere una diagnosi corretta e iniziare un trattamento mirato, è essenziale rivolgersi a un dentista o a uno specialista del dolore orofacciale, preferibilmente con competenze in endodonzia (cura della polpa dentale), parodontologia (trattamento dei tessuti di supporto del dente) o implantologia (gestione degli impianti dentali), a seconda della causa sospetta del dolore.
Nel frattempo, è consigliabile mantenere una buona igiene orale quotidiana, utilizzando prodotti specifici per denti sensibili ed evitando sostanze abrasive che potrebbero peggiorare la situazione.
Cause della nevralgia ai denti
Le cause della nevralgia ai denti possono essere molteplici e, purtroppo, non sempre facilmente identificabili. In molti casi, il dolore non è costante, il che porta spesso chi ne soffre a sottovalutare il problema o a rimandare la visita dall’odontoiatra anche per diversi mesi. Tuttavia, riconoscere precocemente l’origine del disturbo è fondamentale per evitare un peggioramento della condizione.
Tra le cause più comuni di nevralgia vi sono:
- carie profonde, che possono raggiungere la polpa dentale e infiammare il nervo;
- denti rotti o devitalizzati, che possono diventare sede di infezione o infiammazione;
- errate abitudini e/o mancanza di adeguata igiene del cavo orale;
- eruzione dei denti permanenti e la caduta dei denti da latte nei bambini, che possono provocare dolore temporaneo, ma anche complicazioni;
- malattie specifiche come l'ascesso dentale (accumulo di pus dovuto a infezione), la gengivite (infiammazione superficiale delle gengive) e la parodontite (forma più grave che interessa i tessuti di supporto del dente);
- cisti o granulomi dentali, spesso invisibili a occhio nudo ma rilevabili tramite radiografie;
- interventi di chirurgia orale, come l’inserimento di protesi o impianti dentali;
- bruxismo, ovvero il digrignamento involontario dei denti, soprattutto durante la notte, che può infiammare i muscoli facciali;
- fattori irritanti esterni, come il fumo, che danneggiano le gengive e aumentano la sensibilità dentale.
Oltre a queste, esistono cause meno evidenti, ma altrettanto rilevanti. Una cattiva occlusione dentale o disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) [5] possono generare tensioni muscolari (dolore che si irradia al collo, alle spalle o anche alla testa) e infiammazioni localizzate che si manifestano con dolore simile a quello nevralgico. Anche l’uso prolungato di apparecchi ortodontici può stimolare in modo anomalo i tessuti nervosi della bocca.
In alcuni casi, la nevralgia dentale può essere legata a cause non strettamente odontoiatriche, come:
- sinusite o infiammazione dell’orecchio: quando i seni paranasali si infiammano a causa di un’infezione, l’aumento della pressione può irritare i nervi che si trovano vicino alle radici dei denti superiori, causando dolore localizzato o irradiato [6];
- uno stato di forte stress, che può favorire o aggravare il dolore dentale [7];
- cambiamenti improvvisi di temperatura o di pressione, come durante un volo aereo o un’escursione in montagna, che possono stimolare un nervo già irritato.
Infine, è importante ricordare che non tutti i dolori percepiti come “dentali” hanno origine nei denti. In presenza di un dolore persistente, anomalo o che si estende ad altre aree del volto, è sempre consigliabile rivolgersi tempestivamente al proprio dentista per individuare con precisione la causa e prevenire complicazioni.
Trattamenti e rimedi della nevralgia ai denti
Una volta avuta conferma della diagnosi e individuata la causa scatenante della nevralgia ai denti, è importante scegliere il trattamento più adatto per far fronte al dolore.
Le terapie per la nevralgia ai denti prevedono generalmente l’impiego di farmaci antinfiammatori e analgesici, come ibuprofene o paracetamolo, che possono rappresentare un valido aiuto in presenza di dolore acuto e persistente. Tuttavia, è fondamentale evitare l'automedicazione: solo una valutazione da parte di professionisti e medici competenti può stabilire se sia realmente necessario un trattamento farmacologico e, in tal caso, quale farmaco sia più indicato in base alla causa sottostante del dolore.
Se il dolore è provocato da un’infezione, come un ascesso dentale o una pulpite (infiammazione della polpa del dente), sarà necessario l’uso di antibiotici; tuttavia, il solo utilizzo di antibiotici non è sufficiente a risolvere il problema alla radice: è indispensabile intervenire anche a livello odontoiatrico per eliminare la causa dell'infezione.
Tra le terapie odontoiatriche più comuni, troviamo la devitalizzazione o trattamento canalare [8], indicata quando il nervo dentale è infiammato o necrotico. Nei casi più gravi, in cui il dente risulti irrimediabilmente compromesso, può essere necessaria l’estrazione.
La rimozione di carie profonde, se individuata precocemente, può invece prevenire complicazioni più gravi e salvare la vitalità del dente [9]. Grazie alle tecnologie moderne, i trattamenti odontoiatrici oggi sono sempre più precisi ed efficaci. In particolare, l’ortodonzia ha beneficiato di innovazioni che permettono di correggere le malocclusioni e migliorare l’allineamento dentale con dispositivi sempre più avanzati.
Per fornire una diagnosi ancora più accurata, il dentista può ricorrere a radiografie che aiutano a identificare con precisione eventuali ascessi, carie non visibili a occhio nudo, fratture dentali o problemi alle radici. In base ai risultati, possono essere proposte al paziente diverse soluzioni, come l’applicazione di corone o ricostruzioni per denti danneggiati, oppure trattamenti mirati al ripristino della funzionalità e dell’estetica del sorriso.
Nei casi in cui, oltre alla salute dentale, sia importante migliorare anche l’aspetto estetico dei denti compromessi, il dentista può valutare l’utilizzo di faccette estetiche in ceramica o composito [10], particolarmente indicate per coprire imperfezioni, discromie o piccoli difetti strutturali.
Oltre alla terapia farmacologica, esistono alcuni accorgimenti che possono facilitare la guarigione e alleviare il dolore. Ad esempio, è consigliabile lavare i denti con acqua tiepida per evitare che i cambiamenti termici possano aggravare la nevralgia. Inoltre, applicare ghiaccio sulla zona dolorante può portare sollievo, così come una pulizia accurata della bocca, includendo l'uso del filo interdentale per eliminare residui tra i denti. È, inoltre, utile effettuare sciacqui con acqua e sale, grazie alle proprietà disinfettanti e lenitive, e utilizzare collutori specifici, preferibilmente privi di alcol, che aiutano a mantenere l’igiene orale senza irritare ulteriormente la zona sensibile.
Anche il dentifricio dovrebbe essere scelto con cura: è preferibile optare per quelli pensati per denti sensibili, che contengono sostanze lenitive e protettive per lo smalto e i nervi dentali. In particolare, il GUM SensiVital+ è un’ottima scelta: è formulato per alleviare la sensibilità dentale, proteggere le gengive e prevenire la carie. Contiene nitrato di potassio, che desensibilizza le terminazioni nervose, e idrossiapatite, che contribuisce a sigillare i tubuli dentinali esposti. La sua formula è delicata, priva di alcol e dal fresco gusto alla menta, ideale per l’uso quotidiano in presenza di nevralgia dentale.
In altri casi poi, è possibile adottare anche rimedi naturali, utili ad alleviare i sintomi della nevralgia, come ad esempio: l’agopuntura o le pratiche di rilassamento, che risultano spesso ideali per decontrarre i muscoli coinvolti e ridurre lo stress.
Anche alcuni infusi naturali, come camomilla [11], malva e salvia, sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie e lenitive. Possono essere assunti come bevande o utilizzati per fare risciacqui. Un altro rimedio efficace è l’olio essenziale di chiodi di garofano, da applicare localmente in piccole quantità: questo olio ha un potente effetto analgesico e antibatterico [12]. È importante ricordare che, sebbene queste soluzioni non sostituiscano i farmaci, in alcuni casi possono contribuire a migliorare la situazione.
Un altro aspetto importante per contrastare la nevralgia e il dolore ai denti è seguire una corretta alimentazione. Consumare alimenti ricchi di vitamina B e magnesio favorisce la salute dei nervi e del corpo in generale; si raccomanda, inoltre, di evitare cibi piccanti o irritanti, che potrebbero intensificare il dolore associato a un dente infiammato.
Infine, non bisogna dimenticare che la nevralgia ai denti potrebbe essere sintomo di un problema più profondo. Prevenire il peggioramento del dolore è spesso possibile con un’adeguata igiene orale, che rappresenta una delle soluzioni più efficaci per mantenere la salute dentale e alleviare la sofferenza.
Prevenzione della nevralgia ai denti
Per prevenire la nevralgia ai denti, infatti, è essenziale pulire accuratamente ogni parte del cavo orale. Oltre alla pulizia quotidiana, che deve includere l’uso di scovolino o filo interdentale (senza dimenticare di pulire la lingua dopo i pasti) è consigliabile sottoporsi a una seduta di igiene dentale professionale ogni 6-12 mesi. Questo trattamento permette di rimuovere a fondo placca e tartaro, contribuendo a prevenire disturbi del cavo orale, inclusa la nevralgia dentale. Anche l’uso regolare di un collutorio specifico può essere utile, in quanto aiuta a ridurre la carica batterica residua, a rafforzare lo smalto e a contrastare l’accumulo di nuova placca, offrendo così un’ulteriore protezione contro irritazioni e infiammazioni che possono coinvolgere il nervo dentale.
Un aspetto spesso sottovalutato nella prevenzione della nevralgia dentale è la protezione dei denti durante le attività sportive. Anche traumi dentali lievi, come urti accidentali, cadute o impatti con attrezzature sportive, possono causare microfratture dello smalto o lesioni alle strutture interne del dente, esponendo la polpa dentale a irritazioni o infezioni.
In particolare, negli sport di contatto come boxe, rugby, hockey o arti marziali, ma anche nel calcio o nel basket, il rischio di danni ai denti è elevato. Questi traumi, anche se inizialmente asintomatici, possono evolvere nel tempo fino a coinvolgere il nervo, dando origine a dolori acuti tipici della nevralgia. Per questo motivo, è fortemente consigliato l’uso di paradenti personalizzati, realizzati dal dentista, che garantiscono una protezione efficace adattandosi perfettamente all’arcata dentale dell’atleta, migliorando anche comfort e respirazione rispetto ai modelli standard (non personalizzati) [13].
Un altro aspetto importante legato alla protezione dei denti è il controllo del bruxismo, ovvero l’abitudine involontaria di serrare o digrignare i denti, soprattutto durante il sonno. Questo movimento continuo può provocare usura dello smalto, microfratture e infiammazioni a carico delle strutture interne del dente, aumentando il rischio di nevralgia. Se si sospetta di soffrire di bruxismo, ad esempio in presenza di dolori mandibolari, usura dentale o mal di testa mattutini, è consigliabile consultare il dentista, che potrà valutare la necessità di realizzare un bite trasparente e su misura per proteggere i denti durante la notte e ridurre la pressione esercitata sui nervi [14].
Un’altra misura spesso trascurata ma fondamentale è il mantenimento di una corretta idratazione e di una salivazione adeguata. La saliva, infatti, è un vero e proprio meccanismo di difesa naturale per i denti: non solo mantiene la bocca umida, ma contribuisce a neutralizzare gli acidi prodotti dai batteri, a remineralizzare lo smalto e a limitare la proliferazione batterica. Una riduzione del flusso salivare (xerostomia) può favorire la comparsa di carie profonde e infiammazioni, che se trascurate possono raggiungere il nervo dentale. La secchezza della bocca, spesso causata da disidratazione, farmaci, stress o abitudini scorrette (come l’abuso di alcol e tabacco), è quindi un fattore di rischio concreto; per contrastarla è essenziale bere regolarmente acqua e limitare le sostanze disidratanti [15].
Un aiuto veloce
Fonti e bibliografia
- Nevralgia del trigemino, Humanitas, https://www.humanitas.it/malattie/nevralgia-del-trigemino/
- Nevralgia del trigemino, National Institute of Dental and Craniofacial Research, https://www.nidcr.nih.gov/health-info/trigeminal-neuralgia
- Dolore facciale trigeminale riferito da nevralgia occipitale insorto molto prima della nevralgia occipitale, Case Reports in Neurological Medicine, https://www.proquest.com/docview/2440436445
- Estensione generalizzata del dolore riferito trigeminale dovuto a intrappolamento del nervo occipitale maggiore, Case Reports in Neurological Medicine, Jung-Woo Hyung, Byung-Chul Son, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38025301/
- Valutazione della localizzazione del dolore orofacciale e generale nei pazienti con disordine temporo-mandibolare – dolore miofasciale con irradiazione, Frontiers in Neurology, https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fneur.2019.00546/full
- Cambiamenti neuro-sensoriali trigeminali a seguito di sinusite acuta e cronica, PubMed, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16752699/
- Impatto dello stress sulla salute parodontale: revisione della letteratura, Journal of Clinical and Experimental Dentistry https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC10218473/
- Valutazione clinica e radiografica della patologia periapicale nei trattamenti canalari singoli e multivisitati, Journal of Conservative Dentistry, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC5799990/
- Motivi per l'estrazione dentale negli adulti: una revisione sistematica, European Journal of Dentistry, https://europepmc.org/article/PMC/9275356
- Valutazione pratica decennale delle faccette in ceramica e composito diretto, Journal of Prosthetic Dentistry, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35379471/
- La tintura di camomilla e il gel di cloridrato di lidocaina migliorano la parodontite: uno studio preclinico, Biomedicines, https://www.mdpi.com/2227-9059/12/11/2629.
- Attività antibatteriche e antibiofilm dell'eugenolo estratto dall'olio essenziale di Syzygium aromaticum (chiodo di garofano) contro il patogeno parodontale Porphyromonas gingivalis, Archives of Oral Biology, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29101062/
- Efficacia dei paradenti nella prevenzione di lesioni orofacciali e commozioni cerebrali nello sport: revisione sistematica e meta-analisi, British Journal of Sports Medicine, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31148073/
- Parodontite apicale dopo bruxismo intenso, BMC Oral Health, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35331220/
- Il potenziale della saliva nella protezione contro l'erosione dentale, Monographs in Oral Science, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24993267/