giu 09, 2025 - minuto di letturaminuti di lettura

Che cosa è la parodontite e come trattarla

Il sanguinamento e il dolore alle gengive possono essere i primi segni di un'infezione batterica da non sottovalutare. Parliamo della parodontite, una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti di supporto del dente (gengiva, legamento parodontale e osso alveolare) e che può avere conseguenze importanti.

Questa guida ha l’obiettivo di fornire informazioni utili per riconoscere i sintomi, comprendere le cause e indicare le principali strategie di prevenzione e trattamento, al fine di evitare l’evoluzione verso stadi avanzati e irreversibili della malattia.

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Argomento

Introduzione

La parodontite, conosciuta anche come parodontopatia, è una patologia infiammatoria cronica del cavo orale che colpisce progressivamente i tessuti di supporto dei denti. Questa condizione si sviluppa tipicamente come un aggravamento della gengivite e può portare a mobilità dentale e successiva perdita dei denti. La diagnosi si basa sull'esame clinico del cavo orale, su specifiche misurazioni dette sondaggio parodontale e sull'uso di radiografie, utili per valutare il livello di compromissione dell’osso. Il trattamento prevede solitamente una pulizia dentale profonda sotto la linea gengivale, detta levigatura radicolare, accompagnata dalla prescrizione di un rigoroso programma di igiene orale domiciliare. Nei casi più avanzati, possono essere prescritti antibiotici o eseguiti interventi chirurgici per rimuovere le tasche parodontali e ripristinare i tessuti.[1].

Trattandosi di una forma particolarmente grave di gengivite, [2] la parodontite deriva da un accumulo di placca batterica che, se non eliminata tramite pulizia e spazzolamento quotidiani, si indurisce portando alla formazione del tartaro.

Ma che differenza c'è tra parodontite e piorrea?

I termini parodontite e piorrea vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma indicano due stadi diversi della stessa malattia.

La parodontite è un’infiammazione cronica che interessa l’insieme dei tessuti che sostengono il dente: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare.

Il termine piorrea, oggi meno usato in ambito medico, indica, invece, la fase avanzata della malattia parodontale con la distruzione progressiva dell'osso di supporto delle radici dentali.[3].

La prevenzione di eventuali fattori di rischio, l’attenzione alle potenziali cause e i trattamenti, sia domiciliari che presso il proprio dentista, svolgono un ruolo essenziale per evitare problemi che possano compromettere la salute orale.

In genere, la parodontite si sviluppa in seguito a una gengivite non trattata, con conseguente distacco delle gengive dai denti. Nel bordo gengivale si creano degli spazi, chiamati tasche gengivali, all'interno dei quali si accumula la placca con conseguente rischio di sviluppare infezioni batteriche.

Molti pazienti tendono a sottovalutare i sintomi iniziali di tale condizione, spesso confondendoli con disturbi comuni quali carie, afte e stomatiti.

Ai primi segnali di disturbo alle gengive è fondamentale rivolgersi al proprio odontoiatra per un controllo e un’eventuale pulizia professionale dei denti. Questo aiuterà a rimuovere sia la placca che il tartaro, che non possono essere eliminati soltanto con il semplice uso dello spazzolino. Inoltre, mantenere in equilibrio la flora batterica della bocca e adottare corrette abitudini di igiene orale è fondamentale per la salute di denti e gengive.

Cause e fattori di rischio

La parodontite si sviluppa principalmente quando una gengivite, non viene trattata adeguatamente.

Le tasche gengivali si formano nel tessuto parodontale e possono ospitare batteri anaerobi (cioè che prosperano in assenza di ossigeno). Questi risultano essere più dannosi rispetto a quelli tipicamente presenti nella gengivite di tipo semplice. Tra i principali microrganismi coinvolti nella parodontite vi sono Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Porphyromonas gingivalis, Eikenella corrodens e diversi bacilli Gram-negativi.

Questi microrganismi stimolano una risposta infiammatoria cronica con il rilascio di sostanze come citochine, prostaglandine ed enzimi prodotti da neutrofili e monociti. L'infiammazione risultante danneggia il legamento parodontale, la gengiva, il cemento radicolare e l'osso alveolare. Le gengive iniziano così a perdere l'attacco dentinale e le tasche parodontali si approfondiscono. Con il progressivo riassorbimento osseo, i denti possono diventare mobili provocando disagio nel paziente, non solo per quanto riguarda l'estetica, ma soprattutto per l'assenza del necessario supporto al dente. [1].

La scarsa igiene orale quotidiana rimane la causa scatenante principale (senza placca e tartaro, infatti, la parodontite non si sviluppa). Tuttavia, ci sono anche alcuni elementi che possono favorire l’insorgenza o accelerare l’evoluzione della parodontite, tra questi:

  • tempo di esposizione alla placca: più a lungo la placca resta attaccata ai denti, maggiori sono i danni che può causare [7];
  • denti disallineati o protesi mal adattate: questi rendono difficile la pulizia quotidiana, favorendo il ristagno di placca in aree difficili da raggiungere;
  • ridotta salivazione: la saliva ha una funzione di autopulizia e contiene sostanze antibatteriche naturali. Una bocca secca favorisce la proliferazione dei batteri nocivi [8];
  • età: la parodontite è più frequente negli adulti sopra i 35-40 anni anche per via del naturale indebolimento dei tessuti parodontali con il passare del tempo [9].

La parodontite è dunque una condizione multifattoriale, ma nella maggior parte dei casi può essere evitata o controllata con una buona igiene orale e controlli regolari dal dentista.

Esistono, inoltre, una serie di fattori di rischio che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella progressione della parodontite; comprendere quali siano è essenziale per una prevenzione efficace e per un trattamento mirato. Di seguito si riporta un elenco dei principali elementi che possono aumentare il rischio di sviluppare parodontite:

  • Fumo, che indebolisce la capacità del corpo di combattere le infezioni aumentando la vulnerabilità alla parodontite.
  • Diabete, in quanto i soggetti affetti da questa malattia sistemica, presentano un rischio maggiore di sviluppare infezioni, inclusa la parodontite.
  • Predisposizione genetica e la familiarità possono aumentare la suscettibilità individuale alla malattia gengivale.
  • Cambiamenti ormonali nelle donne, come quelli durante la gravidanza o in caso di uso di contraccettivi orali di vecchia generazione, possono aumentare le probabilità di sviluppare parodontite.
  • Condizioni di salute che causano infiammazione nel corpo, come l'artrite, il COVID-19 e le malattie cardiovascolari possono alterare il sistema immunitario e rendere il corpo più suscettibile alle infezioni gengivali [4].
  • Stress, che può compromettere il sistema immunitario e favorire comportamenti nocivi come il bruxismo, aggravando indirettamente la salute del parodonto [10].
  • Malnutrizione o dieta povera di nutrienti essenziali, in particolare con carenza di vitamina C, può compromettere la salute delle gengive e rallentare i processi di guarigione [1].
  • Bruxismo (digrignamento dei denti), che può generare un'eccessiva pressione sui tessuti di supporto del dente, accelerando la progressione della malattia parodontale [12].
  • Uso prolungato di alcuni farmaci, come anticonvulsivanti o immunosoppressori, può causare alterazioni gengivali, come l’iperplasia (aumento del volume delle gengive, spesso causato da infiammazione).
  • Abuso di alcol, che può compromettere la guarigione dei tessuti e indebolire le difese immunitarie, danneggiando anche la salute orale [13].

Tra gli altri fattori di rischio che favoriscono l’accumulo di placca ricordiamo anche le carie e altre infiammazioni dentali più lievi, otturazioni malfatte e apparecchiature ortodontiche non idonee.

Sintomi della parodontite

La parodontite è un'infezione batterica che può portare allo sviluppo di una delle condizioni più gravi in ambito odontoiatrico. Questa, se non trattata per tempo, può portare alla perdita definitiva dei denti compromettendo la salute della bocca.

La sintomatologia include sensibilità dentale, la formazione di macchie, l’erosione dello smalto dei denti e le lesioni della mucosa, tutti segnali di un'igiene dentale non accurata.

Sebbene la parodontite non causi dolore nelle fasi iniziali, può diventare molto problematica quando le infezioni raggiungono una gravità tale da interessare le tasche parodontali. In questi casi, la masticazione potrebbe risultare dolorosa, specialmente quando la mobilità dentale aumenta. Altri segnali di allarme includono presenza di sangue durante lo spazzolamento, infiammazione gengivale e alito cattivo persistente [4].

Ulteriori sintomi della parodontite possono essere:

  • gengive gonfie e sensibili;
  • presenza di pus (infezione) e/o ascessi intorno al margine gengivale;
  • nuovi spazi o fessure tra i denti, anche minimali, con modifiche nell'allineamento dentale;
  • denti che sembrano “più lunghi”, come conseguenza di una recessione gengivale [14].

Tali sintomi, sebbene non siano necessariamente segnali di una parodontite, potrebbero indicare la presenza di una gengivite al primo stadio o essere l’anteprima di un’infezione batterica. Devono quindi essere valutati subito da un professionista che potrà consigliare il trattamento più appropriato.

Trattamento della parodontite

Il trattamento della parodontite ha come obiettivo principale quello di eliminare i batteri nelle tasche gengivali e di prevenire ulteriori danni ai tessuti. Le moderne tecniche terapeutiche, comprese quelle chirurgiche, hanno aumentato la consapevolezza dell'importanza dell'igiene orale e facilitato l’accesso a strumenti per la pulizia e per la disinfezione della bocca rendendo, di norma, la prognosi positiva per il paziente.

In vista del trattamento, un'igiene orale adeguata può contribuire significativamente a ridurre il rischio di parodontite. A tal proposito, raccomandazioni utili includono:

  • lavarsi i denti almeno due volte al giorno;
  • usare il filo interdentale e scovolini interdentali o soft-picks interdentali quotidianamente;
  • effettuare una visita di controllo dal dentista almeno una volta all'anno;
  • evitare il fumo e l'uso di tabacco (tabagismo);
  • ridurre il consumo di alcol e di cibi con zuccheri aggiunti;
  • cercare consulenza odontoiatrica o medica per problemi come secchezza della bocca, alterazioni del gusto o dell'olfatto, e altre problematiche orali.

Nel caso in cui la malattia sia già presente, il primo passo del trattamento consiste nella rimozione della placca e del tartaro dalle superfici dentali, comprese le aree sotto gengivali. Questo processo, noto come detartrasi, può essere accompagnato dalla lucidatura dei denti per limitare l’accumulo di placca e da trattamenti al fluoro per rinforzare lo smalto.

A seconda della gravità del quadro clinico, possono essere prescritti anche trattamenti farmacologici, tra cui collutori e gel a base di clorexidina, gel antibiotici per uso locale, microsfere antibiotiche da applicare direttamente nelle tasche gengivali e, nei casi più complessi, antibiotici da assumere per via orale.

Se le terapie conservative non risultano sufficienti, si può ricorrere alla chirurgia parodontale. Gli interventi possono prevedere la pulizia delle tasche gengivali con la rimozione dei batteri o interventi rigenerativi per ripristinare i tessuti persi. Questi trattamenti vengono eseguiti in anestesia locale e le gengive, al termine dell'operazione, vengono suturate per favorire la guarigione. L’intervento permette di ripristinare la salute gengivale e prevenire ulteriori complicazioni.

In definitiva, con un buon regime di igiene orale, è possibile ridurre notevolmente le possibilità di sviluppare la parodontite. Tuttavia, in caso di infiammazione già presente sarà necessario rivolgersi a un medico che indicherà il rimedio più adeguato al singolo caso.

Come prevenire la parodontite?

È importante sottolineare come la strategia migliore risulti essere sempre la prevenzione. Adottare uno stile di vita salutare e attento al proprio benessere, evitare il fumo, preferire un’alimentazione sana e ricca di frutta e verdura, è fondamentale. Questo, associato a buone pratiche di igiene orale adottate fin da giovani, rappresenta il metodo più efficace per prevenire la parodontite. [6].

Di seguito alcune buone pratiche di prevenzione.

  • Igiene orale adeguata: una corretta igiene orale implica spazzolare i denti per almeno due minuti, al mattino e prima di andare a letto, e usare il filo interdentale o lo scovolino almeno una volta al giorno. L'uso del filo e dello scovolino interdentale aiuta a rimuovere i residui di cibo e i batteri dislocati.
  • Visite dentistiche regolari: effettuare visite regolari dal dentista per le pulizie professionali, di solito ogni 6-12 mesi. Se si presentano fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare parodontite, come la secchezza della bocca, l'assunzione di alcuni farmaci o il fumo, potrebbe essere necessario sottoporsi a pulizie professionali più frequenti.

In un’ottica di prevenzione è quindi di fondamentale importanza seguire tutte le regole per una buona pulizia quotidiana dei denti. Tra le norme di base, quindi, si ricorda di eseguire non solo controlli regolari dal proprio dentista, ma di utilizzare un collutorio che riduca la proliferazione dei batteri, come il collutorio ad azione potenziata GUM® PAROEX® 0,12%.

Quando la parodontite è già presente o si è particolarmente predisposti, è importante affiancare a queste buone abitudini l’utilizzo mirato di prodotti per l’igiene orale quotidiana. In particolare, dentifrici e collutori specifici possono contrastare l’infiammazione gengivale e la formazione della placca batterica, supportando il benessere complessivo del cavo orale.

I dentifrici a base di fluoro, la cui carenza è associata ad una minore salute del cavo orale, rappresentano un valido supporto nella cura quotidiana; la loro azione sulla superficie esterna del dente, favorisce la remineralizzazione dello smalto aiutando a prevenire la formazione delle carie [7].

Il collutorio GUM PAROEX 0,12% è specificatamente studiato per alleviare le infiammazioni gengivali, ridurre la formazione di placca batterica e inibire l’adesione di nuovi possibili depositi. La sua formulazione che unisce clorexidina e cetilpiridinio cloruro, garantisce un'efficace azione antibatterica.

Per massimizzare i risultati, è consigliato associare il collutorio all’uso del dentifricio ad azione potenziata GUM® PAROEX®, che contiene ingredienti come Aloe vera, vitamine E e B5, in grado di nutrire, lenire e rivitalizzare le gengive agendo con delicatezza sulla mucosa orale.

Parodontite cronica

Abbiamo finora affrontato la parodontite nei suoi aspetti generali: sintomi, cause, rimedi e prevenzione. Tuttavia, è importante sottolineare come questa condizione infiammatoria possa assumere carattere cronico e manifestarsi con velocità e intensità diverse a seconda del soggetto e delle condizioni sistemiche generali. In base alla progressione e alla gravità del danno ai tessuti di supporto del dente, la parodontite viene oggi classificata in diverse forme cliniche. Le principali sono riportate di seguito.

  • Parodontite Stadio I-III: si tratta della forma più comune e diffusa, spesso sottovalutata. È caratterizzata da una lenta ma progressiva perdita dei tessuti parodontali, generalmente associata a importanti accumuli di placca e tartaro nel cavo orale [15]. In molti casi, l’esordio avviene già in età adolescenziale, sotto forma di gengivite, che se non trattata può evolvere lentamente verso una forma cronica più grave. I periodi di abbassamento delle difese immunitarie, lo stress, il fumo e alcune patologie sistemiche (come il diabete) possono favorire l’aggravarsi della condizione.
  • Parodontite Stadio IV (ulcero-necrotica): è una forma avanzata e molto distruttiva, caratterizzata dalla presenza di papille e margini gengivali ricoperti da una membrana giallognola, ulcerazioni, alitosi intensa, dolore e possibile febbre; questa forma può essere associata a stati di immunodeficienza, malnutrizione o forte stress psico-fisico [10t].
  • Parodontite aggressiva, la quale si distingue per una rapida perdita del tessuto di supporto del dente (osso alveolare e legamento parodontale), colpisce spesso soggetti giovani e in buono stato di salute generale; può presentarsi in forma localizzata o generalizzata e tende a progredire in modo severo nonostante una buona igiene orale [11t].

Il trattamento della parodontite di stadio I-III inizia solitamente con alcune sedute di pulizia professionale effettuate dal dentista, per poi proseguire con interventi più approfonditi mirati alla rimozione del tartaro e alla riduzione dell'infiammazione. In alcuni casi il dentista potrà anche decidere di ricorrere al laser per intervenire in modo mirato nelle tasche parodontali, sterilizzando l’area, riducendo la carica batterica e favorendo i processi di guarigione dei tessuti.

Nei casi più lievi questi trattamenti risultano generalmente efficaci e sufficienti a bloccare la progressione della malattia. Tuttavia, nei casi più avanzati, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico, che può includere:

  • il rimodellamento dell’osso alveolare (osteoplastica/osteotomia) per eliminare irregolarità e migliorare l’accessibilità all’igiene;
  • interventi di chirurgia plastica gengivale, per ricostruire la forma e l’estetica delle gengive;
  • procedure rigenerative, come l’uso di innesti ossei, membrane o fattori di crescita, volte a stimolare la rigenerazione dei tessuti parodontali danneggiati, ripristinando la funzione e la stabilità del dente.

La parodontite nei bambini

La malattia parodontale nei più piccoli, pur essendo meno comune rispetto agli adulti, può comunque causare danni significativi se non trattata tempestivamente.

Un'igiene dentale inadeguata è solitamente la causa principale di gengivite nei bambini. È quindi importante iniziare sin da piccoli a spazzolare accuratamente i denti dopo i pasti. I genitori, controllando la salute dei denti e delle gengive dei piccoli, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione, così come nell'abituare i bambini a controlli dentistici periodici.

Nei bambini, la parodontite può manifestarsi senza sintomi evidenti, tuttavia, quando la malattia è già in fase avanzata, possono essere visibili segni simili a quelli degli adulti.

Quindi, in considerazione del fatto che nei più piccoli la malattia gengivale non risulta dolorosa,  il bambino potrebbe non essere consapevole di averla. Di seguito sono elencati i sintomi più comuni: [8]

  • gengive rosse e gonfie;
  • sanguinamento durante lo spazzolamento o l'uso del filo interdentale;
  • recessione gengivale;
  • denti mobili o separati da uno spazio più ampio del normale;
  • alito cattivo persistente non giustificato da altri fattori;
  • presenza di pus tra i denti e le gengive;
  • alterazioni dell'occlusione o disallineamento della mandibola.

Come curare quindi la parodontite nei bambini? Se la diagnosi è tempestiva e le gengive sono solo infiammate, la cura migliore è un’igiene accurata della bocca da parte dello specialista. Successivamente, deve essere associata una corretta igiene domiciliare che comprende l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide, un dentifricio adeguato, un collutorio e l’uso dello scovolino delicato in gomma.

Nei casi più avanzati, qualora l’infezione abbia già compromesso i denti da latte, potrebbe essere necessaria la loro rimozione. Dopo l’estrazione, è fondamentale sottoporre il bambino a controlli regolari per monitorare la corretta crescita dei denti permanenti e prevenire ulteriori complicanze.

In sintesi

La parodontite è una patologia infiammatoria progressiva del cavo orale, caratterizzata dalla compromissione delle strutture di supporto dei denti. La sua insorgenza è tipicamente preceduta da una gengivite non trattata adeguatamente. Gli effetti di questo processo infiammatorio possono portare a conseguenze gravi, come la mobilità dentale e la successiva caduta del dente.

La diagnosi precoce e il trattamento adeguato sono fondamentali per prevenire la progressione della parodontite. L’approccio terapeutico prevede, nelle fasi iniziali, la rimozione della placca e del tartaro attraverso pulizie professionali, il mantenimento di una rigorosa igiene orale domiciliare e, nei casi avanzati, l'utilizzo di antibiotici e interventi chirurgici.

La prevenzione riveste un ruolo centrale nella gestione della parodontite. È essenziale adottare corrette abitudini di igiene orale sin dalla giovane età, effettuare controlli periodici dal dentista e gestire adeguatamente i principali fattori di rischio, tra cui il fumo, il diabete, lo stress e una predisposizione genetica.

In conclusione, sebbene la parodontite sia una patologia cronica e irreversibile, può essere gestita e prevenuta efficacemente. Il riconoscimento dei sintomi e l'intervento precoce sono strategie essenziali per mantenere una buona salute parodontale e prevenire la perdita dei denti.


    Un aiuto veloce

    No, è un falso mito. Sebbene sia più frequente negli adulti, la parodontite può manifestarsi anche nei giovani e nei bambini, soprattutto in presenza di scarsa igiene orale, predisposizione genetica o patologie sistemiche.

    No, tale condizione non è contagiosa nel senso tradizionale. Tuttavia, i batteri responsabili della malattia possono trasmettersi tra familiari attraverso la saliva, ad esempio condividendo posate o bicchieri.

    La parodontite è una malattia cronica irreversibile; tuttavia, con trattamenti adeguati e una corretta igiene orale è possibile bloccarne la progressione e mantenere la salute dei tessuti.

    Generalmente è consigliata una visita ogni 3-4 mesi, ma la frequenza può variare in base alla gravità del caso e alla risposta del paziente alla terapia.

    Sì, il fumo è uno dei principali fattori di rischio: favorisce l’insorgenza della malattia, ne accelera la progressione e riduce l’efficacia dei trattamenti.


    Fonti e bibliografia


    1. Parodontite [MSD Manuals] URL: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dei-denti/patologie-parodontali/parodontite
    2. Gengivitis [Mayo Clinic] URL: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/gingivitis/symptoms-causes/syc-20354453
    3. Malattia parodontale e piorrea: una precisazione [Odontoiatrica Sandamiano] URL: https://www.grupposandamiano.it/2018/08/31/malattia-parodontale-e-piorrea-una-precisazione/
    4. Parodontite (Gum disease) [Cleveland Clinic] URL: https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/16620-periodontitis
    5. Parodontite: trattamento [Medical News Today] URL: https://www.medicalnewstoday.com/articles/242321#treatment
    6. Parodontite (overview) [Mayo Clinic] URL: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/periodontitis/symptoms-causes/syc-20354473
    7. Parodontite (Panoramica) [Manuale MSD] URL: https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-del-cavo-orale-e-dentali/parodontopatie/parodontite
    8. Analisi della saliva, [Journal of Clinical Periodontology] URL: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1034/j.1600-051x.2000.027007453.x
    9. Effetti dell’età sul parodonto, Journal of Clinical Periodontology. URL: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1600-051X.1984.tb01325.x
    10. Stress e salute parodontale [PubMed] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36437431/
    11. Vitamina C e malattie del parodonto [PubMed] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39201285/
    12. Bruxismo e salute parodontale [PubMed] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25475203/
    13. Consumo di alcol e rischio di parodontite [PubMed] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27029013/
    14. Parodontite (Gum Disease) [Gavazzeni] URL: https://www.gavazzeni.it/malattie/parodontite/
    15. Parodontite cronica: epidemiologia e fattori di rischio [NIH] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15978239/
    16. Gengivite ulcero-necrotizzante acuta [NIH] URL: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11407791/
    17. Parodontite aggressiva: perdita dentale nei casi avanzati URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23955159/

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