lug 19, 2024 - minuto di letturaminuti di lettura

Che cosa è la parodontite e come trattarla

Il sanguinamento e il dolore alle gengive possono essere i primi sintomi di un'infezione batterica da non sottovalutare. Parliamo della parodontite, una malattia che colpisce i tessuti intorno al dente e che può avere conseguenze importanti. In questa guida affronteremo la parodontite al fine di capire quali sono i sintomi per riconoscerla, capire da cosa è causata e offrirvi tutti i consigli per prevenire e curare tale patologia in modo da non arrivare a uno stadio avanzato e irreversibile.

Argomento

La parodontite

La parodontite, anche detta parodontopatia, è una patologia infiammatoria cronica del cavo orale che compromette progressivamente le strutture di supporto dei denti. Questa condizione si sviluppa tipicamente come un aggravamento della gengivite e, se non trattata, può portare a mobilità dentale e perdita dei denti. La diagnosi della parodontite si basa sull'esame clinico, sul sondaggio parodontale e sull'uso delle radiografie. Il trattamento prevede una pulizia dentale profonda sotto la linea gengivale e un rigoroso programma di igiene orale domiciliare. Nei casi avanzati, possono essere necessari antibiotici e interventi chirurgici [1].

Trattandosi di una forma particolarmente grave di gengivite, [2] deriva essenzialmente da un accumulo di placca batterica che – se non eliminata tramite pulizia e spazzolamento quotidiani – si sedimenta in tartaro; quest’ultimo irriterà le gengive e favorirà la proliferazione dei germi intaccando tessuti e legamenti parodontali fino a coinvolgere i legamenti e l’osso alveolare responsabili della tenuta del dente.

In medicina, la parodontologia è l'insieme degli studi del parodonto e le patologie che possono colpirlo.

Che differenza c'è tra parodontite e piorrea?

Spesso, erroneamente, usati come sinonimi, la parodontite è un'infiammazione che coinvolge il parodonto, l'insieme delle strutture a sostegno del dente, comprendente cemento radicolare, legamento parodontale, osso alveolare e gengiva (costituente il parodonto superficiale). La piorrea rappresenta la fase avanzata della malattia parodontale; in questa fase, si osserva una distruzione progressiva dell'osso di supporto delle radici dentali, portando alla perdita graduale dei denti. Il termine piorrea si riferisce specificamente a questo stadio terminale della malattia parodontale. [3]

La prevenzione di eventuali fattori di rischio, l’attenzione alle potenziali cause e i trattamenti – sia domiciliari che presso il proprio dentista – svolgono un ruolo essenziale per evitare problemi che compromettano la salute della bocca.

In genere la parodontite si manifesta quando la gengivite non è stata trattata o quando si trascura per lungo tempo la cura del cavo orale. Tale infezione è, infatti, il risultato della formazione e dell'accumulo di placca batterica sopra e sotto la radice gengivale. I batteri annidati nella placca, si riproducono e, accumulandosi, possono causare danni irreversibili [1].

In particolare, si assiste a una vera e propria separazione delle gengive dai denti. Nel bordo gengivale si creano degli spazi – detti tasche gengivali – all'interno dei quali si accumula la placca con un conseguente rischio di sviluppare infezioni batteriche che possono richiedere la prescrizione di antibiotici. Man mano che la condizione peggiora, l’osso inizia a erodersi fino a provocare un’instabilità dei denti che possono cadere in modo autonomo oppure devono essere tolti dal dentista.

Molti pazienti sottovalutano i sintomi iniziali di tale condizione, confondendoli con quelli di altre patologie meno gravi, quali carie, afte o stomatiti.

Ai primi segnali di disturbo alle gengive è fondamentale rivolgersi al proprio medico per un controllo dentistico e un’eventuale pulizia professionale dei denti che vi aiuterà a rimuovere non solo la placca ma anche il tartaro che si accumula tra i denti. È importante che la flora batterica della bocca si mantenga in equilibrio per avere denti e gengive sane: la protezione delle gengive, infatti, dipende molto da un corretto spazzolamento e da una corretta cura dentale.

Cause e fattori di rischio

La parodontite si sviluppa generalmente quando una gengivite, caratterizzata da abbondante presenza di placca e tartaro (una concrezione composta da batteri, residui alimentari, saliva e muco con sali di calcio e fosfato) sotto il margine gengivale, non viene trattata adeguatamente. Nella parodontite, si formano profonde tasche nel tessuto parodontale, le quali possono ospitare microrganismi anaerobi, che risultano essere più dannosi rispetto a quelli tipicamente presenti nella gengivite semplice. I principali microrganismi coinvolti sono Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Porphyromonas gingivalis, Eikenella corrodens e diversi bacilli Gram-negativi.

Questi microrganismi stimolano il rilascio cronico di mediatori infiammatori, come citochine, prostaglandine ed enzimi prodotti da neutrofili e monociti. L'infiammazione risultante danneggia il legamento parodontale, la gengiva, il cemento radicolare e l'osso alveolare. Le gengive iniziano a perdere l'attacco ai denti, l'osso subisce un riassorbimento e le tasche parodontali si approfondiscono. Con il progressivo riassorbimento osseo, i denti possono diventare mobili e le gengive possono recedere, provocando disagio nel paziente non solo per quanto riguarda l'estetica ma anche perché col tempo viene a mancare il necessario supporto al dente [1].

Fattori di rischio

La principale causa della parodontite è una scarsa igiene orale. I batteri aderiscono alla placca e al tartaro presenti sulle superfici dei denti. Se non si puliscono i denti con la frequenza e l'accuratezza necessarie, i batteri si spostano sotto il margine gengivale, dove lo spazzolino e il filo interdentale non possono raggiungerli. Questi batteri nocivi erodono i tessuti di supporto dei denti, causando infezioni, perdita ossea e infine la perdita dei denti.

Altri fattori possono aumentare il rischio di sviluppare parodontite, tra cui:

  • il fumo, che rappresenta il fattore più significativo, indebolisce la capacità del corpo di combattere le infezioni;
  • le persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni, inclusa la parodontite;
  • la genetica e la storia familiare possono aumentare la predisposizione alla malattia gengivale;
  • i cambiamenti ormonali nelle donne, come quelli durante la gravidanza o l'uso di contraccettivi orali, possono aumentare le probabilità di sviluppare parodontite;
  • condizioni di salute che causano infiammazione nel corpo, come l'artrite, il COVID-19 e le malattie cardiovascolari, sono collegate alla parodontite [4].

Tra gli altri fattori di rischio che favoriscono l’accumulo di placca ricordiamo anche le anomalie di forma e posizione dei denti, carie e altre infiammazioni dentali più lievi, otturazioni e protesi di implantologia malfatte, apparecchiature ortodontiche non idonee e, senz’altro, un'insufficiente pulizia e cura del cavo orale.

Sintomi della parodontite

Generalmente, la parodontite – o malattia parodontale - è un'infezione batterica che colpisce i tessuti intorno al dente, ossia le gengive, il legamento parodontale e l’osso alveolare. Si tratta di una condizione tra le più gravi in ambito odontoiatrico che, se non trattata per tempo, può portare alla perdita definitiva dei denti compromettendo la salute della bocca.

La sintomatologia include sensibilità dentale, le macchie, l’erosione dello smalto dei denti e le lesioni della mucosa possono essere segnali di un'igiene dentale non accurata e, se trascurati, possono causare complicanze e problemi gengivali, che possono avere dei tempi di guarigione più lunghi. Anche infiammazioni frequenti come le gengiviti, se trascurate, possono portare a parodontite.

La parodontite non provoca dolore tranne in presenza di infezioni di notevole gravità all’interno di una o più tasche parodontali. In questo caso, la masticazione può risultare dolorosa durante i pasti soprattutto con la progressione della mobilità dentale. Altri campanelli d’allarme sono episodi di sanguinamento gengivale e arrossamenti fino ad arrivare a un alito maleodorante. Di seguito, i principali sintomi [4]:

  • Gengive che sanguinano facilmente
  • Gengive gonfie
  • Alitosi persistente
  • Recessione gengivale (quando le gengive si ritirano dai denti)
  • Presenza di pus (infezione) e/o ascessi intorno al margine gengivale
  • Gengive arrossate o violacee
  • Dolore durante la masticazione
  • Gengive sensibili
  • Perdita di denti
  • Denti allentati
  • Nuovi spazi o fessure tra i denti, anche di frazioni di millimetri
  • Modifiche nell'allineamento dei denti

Tali sintomi non sono necessariamente segnali di una parodontite, ma potrebbero indicare la presenza di una gengivite al primo stadio o essere l’anteprima di un’infezione batterica. Devono quindi essere valutati subito da un professionista che potrà consigliare le migliori cure per trattare il problema ed evitare che diventi troppo grave.

Fondamentale è infatti una diagnosi precoce da parte del dentista che indicherà al paziente terapie e trattamenti mirati.

Trattamento e prevenzione

Il trattamento, mira a eliminare i batteri dalle tasche intorno ai denti e a prevenire ulteriori distruzioni di osso e tessuti. Le moderne tecniche, oltre a quelle chirurgiche, portano ad una maggiore consapevolezza dell'importanza dell'igiene orale e il facile accesso a strumenti per la pulizia e per la disinfezione della bocca e rendono, di norma, la prognosi positiva per il paziente.

Igiene orale appropriata [5]

Un'igiene orale corretta può contribuire significativamente a ridurre il rischio di parodontite. Raccomandazioni utili includono:

  • lavarsi i denti almeno due volte al giorno;
  • usare il filo interdentale e scovolini interdentali o soft pick quotidianamente;
  • effettuare una visita di controllo dal dentista almeno una volta all'anno;
  • evitare l'uso di tabacco (tabagismo);
  • ridurre il consumo di alcol e di cibi con zuccheri aggiunti;
  • cercare consulenza odontoiatrica o medica per problemi come secchezza della bocca, alterazioni del gusto o dell'olfatto, e altre problematiche orali.

Rimozione della placca e pulizia [5]

La rimozione della placca e del tartaro può ripristinare la salute delle gengive; questo processo include:

  • rimozione della placca e del tartaro dalle superfici dei denti sopra e sotto la linea gengivale (detartrasi);
  • lucidatura dei denti per prevenire l'accumulo di placca su superfici rugose;
  • trattamenti con fluoro per rafforzare i denti.

La necessità di trattamenti varia in base all'accumulo di placca e tartaro.

Trattamenti farmacologici [5]

Esistono diversi trattamenti medici disponibili:

  • collutori, gel e altri prodotti contenenti clorexidina, un composto antimicrobico;
  • gel antibiotici e altri trattamenti topici;
  • microsfere di minociclina cloridrato, che possono essere inserite nelle tasche gengivali per ridurre l'accumulo di placca;
  • farmaci antibiotici orali, se necessario.

Interventi chirurgici [5]

Se i trattamenti non chirurgici non sono sufficienti, può essere necessaria la chirurgia parodontale. Gli interventi chirurgici, in campo parodontico, sono finalizzati a:

  • eliminare il materiale batterico dalle tasche gengivali;
  • rimuovere in profondità i batteri dalle radici dei denti e dalle aree di biforcazione;
  • eseguire trattamenti rigenerativi per ripristinare il tessuto gengivale e l'osso.

Il dentista può eseguire una o tutte queste procedure in anestesia locale, chiudendo le gengive con punti di sutura dopo l'intervento. In un buon regime di igiene orale, è possibile ridurre notevolmente le possibilità di sviluppare la parodontite. Ma in caso l'infiammazione sia già insorta sarà necessario rivolgersi a un medico che indicherà il rimedio adeguato.

La parodontite, infatti, va curata sin dai primissimi sintomi della malattia per evitarne la progressione e l’eventuale perdita dei denti. I rimedi dei dentisti in odontoiatria e ortodonzia prevedono delle sedute di rimozione di placca e tartaro dai denti e sotto le gengive e la cosiddetta levigatura radicolare, la rimozione del tartaro nascosto sotto la gengiva, in prossimità delle tasche parodontali. Se queste tecniche non dovessero essere sufficienti, l’odontoiatra nei casi più gravi dovrà ricorrere a interventi chirurgici più invasivi quali gli innesti di tessuto molle o l’innesto osseo.

Prevenzione: come prevenire la parodontite?

La parodontite può essere prevenuta adottando uno stile di vita salutare e attento al proprio benessere: evitare il fumo, preferire un’alimentazione sana e ricca di frutta e verdura, ma il metodo più efficace per prevenire la parodontite consiste nell'adottare buone pratiche di igiene orale fin dalla giovane età e mantenerle per tutta la vita [6].

  • Igiene orale adeguata: una corretta igiene orale implica spazzolare i denti per almeno due minuti, due volte al giorno — al mattino e prima di andare a letto — e usare il filo interdentale o lo scovolino almeno una volta al giorno. L'uso del filo e dello scovolino interdentale aiuta a rimuovere i residui di cibo e i batteri dislocati. Una buona igiene orale mantiene puliti i denti e le gengive, eliminando i batteri che causano la malattia parodontale.
  • Visite dentistiche regolari: effettuare visite regolari dal dentista per le pulizie professionali, di solito ogni 6-12 mesi. Se si presentano fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare parodontite — come la secchezza della bocca, l'assunzione di alcuni farmaci o il fumo — potrebbe essere necessario sottoporsi a pulizie professionali più frequenti.

In un’ottica di prevenzione è quindi di fondamentale importanza seguire tutte le regole per una buona pulizia quotidiana dei denti. Tra le norme di base ricordiamo quindi di eseguire controlli regolari dal proprio dentista, spazzolare i denti dopo ogni pasto utilizzando dentifricio e spazzolino delicati, passare il filo o lo scovolino interdentale una volta al giorno per rimuovere batteri e residui di cibo, utilizzare un collutorio che riduca il proliferare dei batteri, come il collutorio ad azione potenziata GUM® PAROEX® 0,12%.

Dentifrici e collutori da usare in caso di parodontite

I dentifrici a base di fluoro (la cui carenza è associata ad una minore salute del cavo orale) possono essere un valido aiuto nella cura orale: agendo sulla superficie esterna del dente aiutano la remineralizzazione dello smalto prevenendo il formarsi di carie. [7]

Il collutorio GUM PAROEX 0,12% è studiato per alleviare le infiammazioni gengivali, ridurre la formazione di placca dentale, inibire l’adesione di nuovi depositi di placca e ripristinare la salute dei tessuti. La sua formula, che unisce clorexidina, il principio attivo più usato in odontoiatria per il controllo di placca e infiammazione gengivale, e cetilpiridinio cloruro, agisce ottenendo un’ottima attività antibatterica.

Per una maggiore efficacia, il dentifricio GUM PAROEX unito all’uso del collutorio massimizza il risultato: il dentifricio contiene ingredienti come Aloe, Vitamina E e B5 che nutrono, leniscono e rivitalizzano le gengive, e agisce delicatamente sulla mucosa orale

Come curare la parodontite nei bambini

Un'igiene dentale poco accurata è solitamente la principale causa di gengivite nei bambini: è importante, infatti, iniziare sin da piccoli a spazzolare accuratamente i denti dopo i pasti. I genitori, controllando la salute dei denti e delle gengive dei piccoli, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione, così come abituare i bambini a controlli periodici dal dentista.

Anche nel caso dei bambini, la parodontite è un’infiammazione dei tessuti parodontali che può portare a una progressiva perdita d’attacco dei denti dall’osso alveolare. L’osso man mano si sgretola finché il dente, prima comincia a muoversi e poi cade.

Generalmente, la malattia gengivale non è dolorosa. Di conseguenza, il bambino potrebbe non essere consapevole di averla. Di seguito sono elencati i sintomi più comuni, che non differiscono dalle manifestazioni cliniche negli adulti: [8]

  • Gengive rosse, gonfie e doloranti
  • Sanguinamento durante lo spazzolamento o l'uso del filo interdentale
  • Gengive che si ritirano dai denti (recessione gengivale)
  • Denti allentati o separati da uno spazio maggiore del normale
  • Alito cattivo persistente
  • Presenza di pus tra i denti e le gengive
  • Cambiamenti nell'occlusione e nell'allineamento della mandibola

Come curare quindi la parodontite nei bambini? Se la diagnosi è tempestiva e le gengive sono solo infiammate, la cura migliore è un’igiene accurata della bocca da parte dello specialista a cui deve essere associata una corretta igiene quotidiana che comprende l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide, un dentifricio e un collutorio delicati e l’uso dello scovolino delicato in gomma.

E, se anche questo non basta, in alcuni casi è necessaria l’asportazione dei denti da latte interessati, seguita da controlli e visite periodiche per non pregiudicare la crescita di denti definitivi sani nei bambini affetti dalla patologia.

Come curare la parodontite cronica [9]

Abbiamo sinora parlato della parodontite in termini di sintomi, cause e rimedi. Questa condizione, tuttavia, può essere cronica e insorgere con velocità e intensità diverse; ne esistono tre diverse forme:

  1. la parodontite aggressiva – riconoscibile da una perdita rapida del tessuto gengivale;
  2. la parodontite Stadio IV (ulcero-necrotica) - caratterizzata da papille e margini gengivali ricoperti da una membrana giallognola;
  3. la parodontite Stadio I-II.

In particolare, quest’ultima tipologia è quella più diffusa e comune. Si caratterizza per una perdita lenta dei tessuti ed è spesso associata a importanti depositi di tartaro e placca che si accumulano all'interno del cavo orale del paziente.

In genere si manifesta già nel periodo adolescenziale sotto forma di gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi in cui si ha un abbassamento delle difese immunitarie.

La terapia per la cura della parodontite stadio I-III inizia in genere con alcune sedute di pulizia professionale eseguite dal dentista e prosegue con altre sedute più approfondite che consentono la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro. L’odontoiatra potrà anche decidere di ricorrere al laser per intervenire sulle tasche parodontali, eliminando i batteri e aiutandone la guarigione.

Nei casi meno problematici, questi trattamenti risultano sufficienti; in caso contrario, invece, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico. Quest'ultimo può agire sul rimodellamento osseo o essere rappresentato da interventi di chirurgia plastica gengivale. In altri casi, infine, gli interventi possono essere di tipo rigenerativo, ovvero mirati a ottenere la rigenerazione dei tessuti parodontali.

In sintesi

La parodontite rappresenta una grave patologia infiammatoria del cavo orale, caratterizzata dalla progressiva compromissione delle strutture di supporto dei denti. La sua insorgenza è tipicamente preceduta da una gengivite non trattata adeguatamente, che porta all'accumulo di placca batterica e tartaro. Gli effetti di questo processo infiammatorio, se non tempestivamente diagnosticato e trattato, possono portare a conseguenze gravi, come la mobilità dentale e successiva perdita del dente.

La diagnosi precoce e il trattamento adeguato sono fondamentali per prevenire la progressione della parodontite. Il trattamento include la rimozione della placca e del tartaro attraverso pulizie professionali, il mantenimento di una rigorosa igiene orale domiciliare e, nei casi avanzati, l'utilizzo di antibiotici e interventi chirurgici. La prevenzione gioca un ruolo chiave e comprende l'adozione di corrette pratiche di igiene orale fin dalla giovane età, visite regolari dal dentista e la gestione dei fattori di rischio come il fumo e il diabete.

In conclusione, la parodontite, sebbene sia una patologia cronica e irreversibile, può essere gestita e prevenuta efficacemente attraverso un'adeguata cura e attenzione alla salute orale. Il riconoscimento tempestivo dei sintomi e l'intervento precoce sono essenziali per mantenere una buona salute parodontale e prevenire la perdita dei denti.

Fonti e bibliografia

  1. Parodontite [MSD Manuals] URL: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dei-denti/patologie-parodontali/parodontite
  2. Gengivitis [Mayo Clinic] URL: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/gingivitis/symptoms-causes/syc-20354453
  3. Malattia parodontale e piorrea: una precisazione [Odontoiatrica Sandamiano] URL: https://www.grupposandamiano.it/2018/08/31/malattia-parodontale-e-piorrea-una-precisazione/
  4. Periodontis (Gum disease) [Cleveland Clinic] URL: https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/16620-periodontitis
  5. Periodontis: treatment [Medical News Today] URL: https://www.medicalnewstoday.com/articles/242321#treatment
  6. Periodontis (overview) [Mayo Clinic] URL: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/periodontitis/symptoms-causes/syc-20354473
  7. Fluoride - an adjunctive therapeutic agent for periodontal disease? Evidence from a cross-sectional study [Med Oral, 2009] URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19680214/
  8. Periodontal disease in children [Stanford Medicine - Children Health] URL: https://www.stanfordchildrens.org/en/topic/default?id=periodontal-disease-in-children-90-P01865
  9. Treating chronic periodontitis: current status, challenges, and future directions [Clinical, Cosmetic and investigational Dentistry, 2010] URL: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3645457/

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