lug 19, 2024 - minuto di letturaminuti di lettura

Alveolite Dentale: di cosa si tratta?

L'alveolite è un'infiammazione dolorosa che colpisce l'alveolo, ovvero la cavità ossea che ospita la radice del dente dopo la sua estrazione. Si tratta di una complicazione che può insorgere dopo un'estrazione dentaria, in particolare se il coagulo di sangue che si forma nell'alveolo non si sviluppa correttamente, esponendo l'osso al cavo orale.

Argomento

Introduzione

L'alveolite dentale, nota anche come "alveolite post-estrattiva", rappresenta una sfortunata evenienza che può verificarsi dopo l'estrazione di un dente; si tratta di un'infiammazione dell'alveolo, ovvero la cavità ossea che ospitava la radice del dente estratto.

Pur non essendo una complicanza frequentissima (si stima tra l'1% e il 4% delle persone [1]), l'alveolite può manifestarsi soprattutto quando il processo di guarigione post-estrazione viene compromesso. In questi casi, l'alveolo, rimasto privo del dente, non si rigenera correttamente e scatena una reazione infiammatoria dell'organismo, causando dolore e fastidio al paziente.

Adottare una corretta igiene orale, seguire le istruzioni del dentista e, in alcuni casi, assumere farmaci specifici, possono aiutare a ridurre significativamente il rischio di incorrere in questa complicanza.

In caso di dubbi o di sintomi che potrebbero far presupporre un'alveolite, è fondamentale rivolgersi al proprio dentista per un controllo tempestivo e un trattamento adeguato.

In questo articolo saranno illustrati i sintomi più frequenti attraverso i quali è possibile riconoscere la patologia e mostrando le cause scatenanti, i rimedi e i modi per prevenirla.

Sintomi dell'alveolite dentale

Nonostante l’alveolite dentale (o alveolite secca) [2] sia una complicanza alquanto rara degli interventi di chirurgia orale, dev’essere comunque identificata e trattata per evitare ulteriori patologie all’interno della bocca. È solitamente più frequente a seguito della rimozione di un dente profondamente compromesso da patologie come carie profonda, pulpite o granuloma.

Anche l’estrazione del dente del giudizio potrebbe rappresentarne una causa scatenante. Di seguito i principali sintomi che caratterizzano questa condizione [2]:

  • dolore intenso che insorge entro pochi giorni dall'estrazione del dente;
  • mancanza parziale o totale del coagulo di sangue nell'alveolo: l'alveolo potrebbe apparire vuoto;
  • osso visibile all'interno dell'alveolo;
  • dolore che si irradia dall'alveolo verso orecchio, occhio, tempia o collo dal lato dell'estrazione;
  • alitosi (alito cattivo) o cattivo odore proveniente dalla bocca;
  • sapore sgradevole in bocca.

L'insorgenza di un intenso dolore è dovuta all'esposizione dell'osso sottostante e delle terminazioni nervose. Tale dolore si manifesta sia a livello dell'alveolo sia lungo il decorso dei nervi verso il lato del viso interessato dall'estrazione. L'alveolo stesso diviene edematoso (gonfio) e irritato. Potrebbe riempirsi di residuo alimentare, con conseguente peggioramento del dolore. Nel caso di alveolite, la sintomatologia dolorosa solitamente compare entro 1-3 giorni dall'estrazione dentale [2].

I sintomi dell'alveolite dentale variano in base al grado di infiammazione a cui è giunta la patologia. In generale il quadro clinico dell'alveolite dentale comprende una sensazione di lieve dolore nelle sue fasi iniziali che si intensifica a distanza di qualche giorno dall'estrazione ed è spesso resistente ai comuni analgesici. A circa 4 giorni dall'intervento il dolore alla ferita post estrazione si intensifica tendendo a irradiarsi verso le zone limitrofe all'alveolo infiammato, estendendosi successivamente verso l'orecchio, la tempia (zona di innervazione del ramo temporale del nervo trigemino), l'occhio e il collo, seguendo il decorso delle innervazioni del nervo trigemino. [1]

A questo stadio di avanzamento dell'alveolite, gli analgesici potrebbero risultare inefficaci e potrebbe essere necessario ricorrere a una terapia a base di antibiotici per trattare l’infiammazione dell’osso alveolare e che faciliti il processo di guarigione.

In alcuni casi meno frequenti, può inoltre svilupparsi febbre e linfoadenopatia laterocervicale, ovvero un aumento dei linfonodi locoregionali [1].

L'infiammazione può variare nella durata da alcuni giorni fino a diverse settimane. Nell'alveolo non sono presenti secrezioni di pus (l'alveolite non è un'infezione vera e propria, bensì un processo di guarigione ritardato. Di conseguenza, non è prevedibile una leucocitosi, ovvero un aumento dei globuli bianchi nel sangue [3]) e, a volte, potrebbero accumularsi dei residui di cibo.

Lo stato doloroso provoca disagio e fastidio anche durante la masticazione e può portare a un lieve gonfiore della gengiva e un indolenzimento o dolore alla mandibola.

Cause dell'alveolite dentale

L'alveolite si verifica a causa della parziale o totale perdita del coagulo ematico che si forma naturalmente nell'alveolo, ovvero la cavità ossea rimasta vuota dopo la rimozione del dente. Questo coagulo svolge una duplice funzione: da un lato arresta il sanguinamento, dall'altro favorisce l'inizio del processo di guarigione proteggendo l'osso sottostante [4].

La mancata formazione o la dislocazione del coagulo espone l'osso alveolare all'ambiente orale, con conseguente ritardo nella cicatrizzazione e insorgenza di intenso dolore. L'eziologia dell'alveolite è multifattoriale e può essere ricondotta a cause batteriche, chimiche, meccaniche e fisiologiche: [4]

  • fattori batterici: la presenza di un'infezione preesistente nel cavo orale, come la parodontite, può ostacolare la corretta formazione del coagulo ematico. Inoltre, alcuni batteri specifici della flora orale possono favorirne la disgregazione;
  • fattori fisiologici: condizioni quali squilibri ormonali, presenza di un osso mascellare denso e scarsa vascolarizzazione locale possono impedire la corretta formazione del coagulo ematico;
  • fattori meccanici: azioni come succhiare con una cannuccia, sciacquare vigorosamente la bocca, sputare eccessivamente o fumare sigarette o sigarette elettroniche possono dislocare e far disgregare il coagulo ematico;
  • fattori chimici: la nicotina, presente nelle sigarette e nel tabacco da masticare, determina una riduzione del flusso sanguigno a livello orale. Ciò può compromettere la formazione del coagulo ematico nell'alveolo.

Fattori di rischio

Alcuni fattori aumentano la probabilità di sviluppare un'alveolite dopo un'estrazione dentaria: [4]

  • fumo: l'esposizione alla nicotina, contenuta in sigarette e tabacco da masticare, riduce la vascolarizzazione e ostacola la formazione del coagulo;
  • estrazione di denti del giudizio inclusi: l'estrazione di terzi molari (denti del giudizio) inclusi può essere un intervento complesso che richiede la rimozione o la manipolazione di tessuto osseo e gengivale circostante. Questo trauma chirurgico può aumentare il rischio di alveolite;
  • precedenti infezioni: la presenza di infezioni in atto al momento dell'estrazione, come parodontite o pericoronite, predispone all'alveolite;
  • sesso femminile: studi scientifici hanno evidenziato una maggiore incidenza di alveolite nelle donne rispetto agli uomini. Questo fenomeno potrebbe essere correlato a fattori ormonali, come l'uso di contraccettivi orali o le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale;
  • età superiore ai 30 anni: nei pazienti oltre i 30 anni, in particolare in caso di estrazione di denti del giudizio inclusi, si osserva un maggior rischio di alveolite. L'aumento dell'età si associa a una maggiore densità ossea mascellare e a una diminuzione del flusso sanguigno locale, entrambi fattori che possono compromettere la formazione del coagulo e la guarigione.

Terapia per l'alveolite dentale

In caso di comparsa di dolore intenso a seguito di un'estrazione dentaria, è fondamentale rivolgersi tempestivamente al proprio dentista o chirurgo orale. Il professionista sanitario procederà a un colloquio anamnestico e a un esame clinico visivo accurato; potrebbe inoltre rendersi necessaria un'indagine radiografica per escludere la presenza di altre patologie, quali l'osteomielite (infezione dell'osso). [5]

A discrezione del dentista, e dipendentemente dal grado di gravità della patologia, la terapia che sarà disposta potrà includere:

  • Medicazione analgesica (spesso a base di lidocaina);
  • Lavaggi con acqua e soluzione fisiologica per disinfettare la ferita;
  • Collutori antisettici, con clorexidina;
  • Farmaci antinfiammatori;
  • Curettage.

Dato che risulta ad oggi difficile individuare le esatte cause dell'alveolite dentale, non esiste in ortodonzia una vera e propria terapia per la cura di tale patologia. Si rivela opportuno, quindi, rivolgersi al proprio dentista per avere delle indicazioni specifiche sul tipo di rimedio da adottare per una veloce guarigione.

È importante sottolineare che le informazioni riportate non sostituiscono il parere di un medico dentista. In caso di dubbi o sintomi che possano far sospettare un'alveolite, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un professionista sanitario qualificato per una diagnosi accurata e trattamenti adeguati.

Il primo rimedio che in genere viene consigliato dai dentisti per ridurre il dolore causato dall'alveolite consiste nell'inserire nell'alveolo post-estrattivo una medicazione analgesica. La medicazione va poi sostituita ogni giorno, a seguito di un'accurata pulizia della zona, finché il paziente non smette di avvertire dolore.

La prognosi di un'alveolite post-estrattiva prevede, generalmente, un tempo di guarigione compreso tra i 7 e i 14 giorni. Tuttavia, la sintomatologia dolorosa può persistere anche per un periodo più prolungato. [6]

La medicazione può essere accompagnata dall'utilizzo quotidiano di gel o collutori antisettici, a base di clorexidina, come nel caso del collutorio GUM® Paroex, ideale nei casi di pre e post chirurgia orale, estrazione di dente e posizionamento dell'impianto.

Le terapie a livello topico, inoltre, possono essere somministrate in combinazione con farmaci antinfiammatori e antibiotici, da assumere nei dosaggi e nei tempi consigliati dal medico di base o specializzato in odontoiatra.

Un approccio terapeutico importante è il porre massima attenzione alla cura e all'igiene orale quotidiana che deve essere eseguita con accuratezza utilizzando, ad esempio, uno spazzolino a setole morbide se possibile specifico per il periodo post-chirurgico e un dentifricio specifico coadiuvante della terapia.

Nei casi più gravi, infine, potrebbe essere necessario che il dentista esegua il curettaggio [6], ovvero la pulizia dell'alveolo dentario eseguito dal dentista con l'applicazione di una medicazione antidolorifica intralveolare.

Si raccomanda di rivolgersi al dentista se a 1-3 giorni da un'estrazione dentale, il dolore tende a intensificarsi anziché diminuire.

Prevenzione dell'alveolite dentale

La prevenzione di questa condizione dolorosa richiede un approccio multifattoriale che comprende misure pre e post-operatorie.

Misure pre-operatorie

  • Pulizia orale professionale: prima di un intervento di estrazione dentaria, è consigliabile sottoporsi a una seduta di igiene orale professionale presso il proprio dentista. Questo trattamento ha lo scopo di rimuovere accuratamente placca e tartaro accumulati sui denti e negli spazi interdentali, riducendo così la carica batterica e il rischio di infezioni;
  • sciacqui con clorexidina: nei giorni antecedenti all'estrazione, il dentista può consigliare di effettuare sciacqui con collutori a base di clorexidina. La clorexidina è un antisettico topico efficace nel ridurre la flora batterica orale e nel prevenire l'insorgenza di alveolite.

Misure post-operatorie

  • Mantenimento del coagulo ematico: dopo l'estrazione, il dentista fornirà una garza sterile da posizionare sulla ferita gengivale. È fondamentale mordere delicatamente la garza per favorire la formazione del coagulo ematico. Il coagulo svolge un ruolo cruciale nel proteggere l'osso alveolare e nel promuovere la guarigione;
  • evitare sciacqui vigorosi: nelle prime 24 ore successive all'estrazione, è importante evitare sciacqui vigorosi della bocca. L'azione meccanica dello sciacquo potrebbe dislocare il coagulo ematico, esponendo l'osso alveolare e aumentando il rischio di alveolite;
  • evitare fumo, alcol e bevande gassate: il fumo, l'alcol e le bevande gassate possono interferire con il processo di guarigione e aumentare il rischio di infezioni. È consigliabile evitarne il consumo per almeno 48 ore dopo l'estrazione;
  • igiene orale delicata: mantenere una corretta igiene orale è fondamentale per favorire la guarigione e prevenire l'insorgenza di infezioni. Si consiglia di spazzolare delicatamente i denti con uno spazzolino a setole morbide, evitando la zona dell'estrazione. Sciacqui delicati con soluzioni saline tiepide possono essere utili per mantenere la bocca pulita;
  • dieta morbida: nelle prime 48 ore successive all'estrazione, è consigliabile seguire una dieta a base di cibi morbidi e tiepidi. Evitare cibi duri, croccanti, piccanti o eccessivamente caldi, che potrebbero irritare la zona dell'estrazione e ostacolare la guarigione;
  • evitare attività intense: nelle prime 24-48 ore dopo l'estrazione, è consigliabile evitare attività fisiche intense o sforzi eccessivi. L'attività fisica può aumentare il flusso sanguigno e il rischio di dislocazione del coagulo ematico;
  • assunzione di farmaci: in caso di dolore intenso, il dentista può prescrivere farmaci analgesici da assumere secondo le sue indicazioni. È importante seguire attentamente le istruzioni posologiche e non assumere farmaci antidolorifici che potrebbero interferire con la coagulazione del sangue, come l'aspirina;
  • controlli post-operatori: in alcuni casi, il dentista può programmare controlli post-operatori per monitorare il processo di guarigione e verificare l'assenza di complicanze.

In caso di comparsa di sintomi quali dolore intenso persistente, gonfiore, febbre, alitosi o difficoltà nella masticazione, è fondamentale contattare tempestivamente il proprio dentista per un controllo e un eventuale trattamento dell'alveolite.

In sintesi

L'alveolite dentale, sebbene non sia una complicanza frequentissima, rappresenta un evento significativo che può compromettere il benessere e la qualità di vita del paziente dopo un'estrazione dentale. Questa patologia, causata principalmente dalla mancata formazione o dalla dislocazione del coagulo ematico nell'alveolo, porta a una dolorosa infiammazione dell'osso sottostante che può estendersi alle aree circostanti, causando sintomi intensi e persistenti.

La prevenzione dell'alveolite dentale richiede misure preoperatorie e post-operatorie. Prima dell'intervento, è consigliabile una pulizia orale professionale per ridurre la carica batterica e l'utilizzo di sciacqui con clorexidina per preparare il cavo orale all'estrazione. Dopo l'estrazione, è fondamentale seguire le istruzioni del dentista riguardo alla gestione del coagulo ematico, evitando sciacqui vigorosi, fumo, alcol e bevande gassate. Inoltre, mantenere un'igiene orale delicata e adottare una dieta morbida possono favorire una corretta guarigione.

I fattori di rischio, come il fumo, le infezioni preesistenti e le fluttuazioni ormonali, devono essere attentamente gestiti per ridurre la probabilità di sviluppare un'alveolite. In caso di insorgenza di sintomi come dolore intenso, gonfiore, febbre, alitosi o difficoltà nella masticazione, si raccomanda di contattare prontamente il proprio dentista per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

La gestione terapeutica dell'alveolite può includere medicazioni analgesiche, lavaggi con soluzione fisiologica, collutori antisettici, farmaci antinfiammatori e, nei casi più gravi, curettage dell'alveolo. È importante che i pazienti siano consapevoli delle misure preventive e terapeutiche per affrontare questa complicanza, seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dal dentista.

Fonti e bibliografia

  1. Alveolitis [KIN], https://www.kin.es/en/patologias/alveolitis/
  2. Dry socket [Mayo Clinic], https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/dry-socket/symptoms-causes/syc-20354376
  3. Alveolar osteitis [Stats Pearl], https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK582137/
  4. Dry socket causes [MedicineNET], https://www.medicinenet.com/dry_socket_overview/article.htm
  5. Dry socket [Health Direct], https://www.healthdirect.gov.au/dry-socket
  6. Come si cura l'alveolite [Sant'Agostino], https://www.santagostino.it/it/santagostinopedia/alveolite

Un aiuto veloce

Sì, è dimostrato come la nicotina riduce la disponibilità di ossigeno necessario per la guarigione dei tessuti infiammati.

Sì. La clorexidina è un efficace antisettico e antibatterico ideale per i casi di infiammazione dentale.

In genere, l’alveolite non richiede un trattamento antibiotico, ma è sempre consigliabile rivolgersi al dentista o al medico.

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