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Pericoronite: cos'è, sintomi e rimedi

La pericoronite è un'infiammazione gengivale che si verifica comunemente durante la fase di eruzione dei denti del giudizio, soprattutto nei giovani adulti. Può manifestarsi in forma acuta con dolore intenso e gonfiore oppure, in forma cronica con sintomi più lievi, ma persistenti.

La causa principale è spesso l'accumulo di batteri e residui alimentari nella zona tra la gengiva e il dente parzialmente erotto. Nei casi più lievi, il disturbo può essere gestito con una corretta igiene orale e, se necessario, terapie antibiotiche; nelle situazioni più gravi, invece, può rendersi necessario estrarre il dente.

In questo approfondimento vedremo nel dettaglio che cos'è la pericoronite, quali sono i sintomi più comuni, le cause scatenanti e i possibili trattamenti per risolvere efficacemente il problema.

Argomento
 

Cos'è la pericoronite

La pericoronite è un’infiammazione dei tessuti gengivali che circondano il dente in fase di eruzione, in particolare i denti del giudizio (o terzi molari) situati alle estremità dell’arcata dentale. Questo disturbo colpisce prevalentemente i giovani adulti tra i 17 e i 25 anni.

Il termine "pericoronite" deriva da peri- (intorno), corona (la parte visibile del dente) e -ite (infiammazione), e indica quindi un processo infiammatorio localizzato attorno alla corona di un dente parzialmente erotto. Come accennato, l’infiammazione può manifestarsi in forma acuta, con sintomi intensi e improvvisi, oppure in forma cronica, più lieve ma persistente nel tempo.

Sebbene inizialmente possa sembrare un disturbo minore, la pericoronite può incidere significativamente sulla qualità della vita del paziente, rendendo difficoltose alcune attività quotidiane come masticare, riposare, deglutire e, nei casi più gravi, parlare.

In generale, la pericoronite è tra le condizioni più frequentemente monitorate in ambito odontoiatrico, e può rendere necessaria l’estrazione del dente del giudizio, in particolare nei casi di recidiva o quando non trattabile con approcci conservativi [1].

Uno dei sintomi principali della pericoronite è l'arrossamento gengivale. Inoltre, la gengiva tende a gonfiarsi provocando dolore in corrispondenza della sede interessata. Spesso, l'indolenzimento si estende a tutta l'area della mascella e diventa particolarmente intenso durante la masticazione. In presenza di una pericoronite acuta, il dolore può arrivare anche all'orecchio e al collo.

Il trattamento dipenderà in gran parte dalla gravità e dalla sintomatologia, e potrà prevedere diverse opzioni. Di solito, nella fase acuta si interviene con farmaci antibiotici e antinfiammatori associati a tecniche di igiene orale come sciacqui con acqua salata tiepida, l’uso di collutori a base di clorexidina, e la pulizia della zona con uno spazzolino monociuffo. Tuttavia, la risoluzione definitiva della pericoronite è spesso rappresentata dall'estrazione del dente.

Come descritto nei casi clinici, i processi infiammatori associati alla pericoronite possono essere provocati da diversi fattori, tra cui la pressione esercitata dal dente in fase di eruzione, possibili traumi meccanici e dall'accumulo di residui alimentari all’interno del recesso gengivale che circonda parzialmente il dente.

In particolare, l'infiammazione può insorgere sotto l'opercolo, una piega di tessuto gengivale che copre parzialmente il dente non ancora completamente erotto. Questa zona, difficile da pulire adeguatamente, rappresenta un ambiente favorevole al ristagno di cibo e placca. La presenza prolungata di tali residui facilita la proliferazione batterica, attivando una risposta infiammatoria e, nei casi più gravi, provocando un’infezione locale.

Cause della pericoronite

La pericoronite è causata principalmente dall’accumulo di batteri nel cavo orale. Quando questi microrganismi rimangono intrappolati sotto il lembo di gengiva che ricopre parzialmente il dente del giudizio incluso o in fase di eruzione, può svilupparsi e un ascesso dentale. Questo, se non curato correttamente, può estendersi ai tessuti circostanti, causando complicazioni locali o, nelle forme più severe, sistemiche.

Spesso, la pericoronite può presentarsi in seguito all'eruzione dei denti del giudizio, soprattutto quando questi non dispongono di spazio sufficiente nell’arcata dentale restando parzialmente coperti dalla gengiva. In tali condizioni, la compressione tra il dente non completamente erotto e il tessuto gengivale sovrastante favorisce l'accumulo di frammenti alimentari. Questo ambiente caldo, umido e scarsamente areato favorisce la proliferazione batterica tra il dente e la gengiva, dando origine a un processo infiammatorio.

La pericoronite può essere aggravata dalla presenza di un’infezione pericoronale, la quale, in alcuni casi, può evolvere in quadri clinici più complessi. Questo tipo di infezione può estendersi ai tessuti molli adiacenti e, se non trattata adeguatamente, può coinvolgere anche strutture anatomiche più profonde, come i muscoli masticatori, i linfonodi regionali e, nei casi più gravi, lo spazio orofaringeo o parafaringeo.

Come già menzionato, un’altra possibile causa della pericoronite è rappresentata dai traumi meccanici. Ad esempio, quando il dente del giudizio superiore erompe prima di quello inferiore, può urtare ripetutamente la gengiva sottostante, contribuendo all’irritazione e all’infiammazione del tessuto gengivale [2].

Oltre ai fattori locali, esistono condizioni sistemiche che possono aumentare la suscettibilità alla pericoronite. Uno stato di immunodepressione, come nel caso di pazienti affetti da diabete, infezioni virali o sottoposti a terapie immunosoppressive (ad esempio corticosteroidi), riduce la capacità dell’organismo di contenere la proliferazione batterica, facilitando così l’insorgenza di infezioni del cavo orale. Anche lo stress cronico può influire negativamente, interferendo con i meccanismi di difesa del sistema immunitario [3].

Inoltre, i cambiamenti ormonali, tipici di fasi come la pubertà o la gravidanza, possono alterare la risposta infiammatoria a livello gengivale. In questi periodi, le gengive risultano più sensibili e reattive agli stimoli batterici, condizione che può favorire lo sviluppo della pericoronite, soprattutto in presenza di denti del giudizio parzialmente erotti [4].

Infine, la pericoronite può svilupparsi anche quando il dente del giudizio si trova troppo lontano dalla sua normale sede di eruzione, oppure quando non c’è abbastanza spazio nella mascella per farlo uscire correttamente [5].

In sintesi, la pericoronite è una patologia provocata da una serie di fattori. Sebbene l’accumulo di batteri in un’area difficile da igienizzare rappresenti il principale fattore scatenante, la suscettibilità individuale e l’interazione tra fattori locali e sistemici possono influenzare in modo significativo sia l’insorgenza che la gravità.

Sintomi della pericoronite

In corrispondenza della sede di eruzione del dente, è comune avvertire dolore alla mandibola, un fastidio che tende a intensificarsi con la masticazione. Contestualmente, la gengiva si presenta arrossata, gonfia e dolorante. Se non trattata tempestivamente, la pericoronite può poi peggiorare, causando un dolore più intenso che si irradia fino all'orecchio e può essere accompagnato da episodi di mal di testa molto forte.

La pericoronite è associata a una vasta gamma di sintomi e, in base allo stadio clinico, può manifestarsi in due tipologie differenti:

  • pericoronite acuta, che si manifesta quasi sempre all'improvviso e ha una durata limitata. In questa fase, l’infiammazione coinvolge il lembo pericoronale e le strutture adiacenti. Si tratta di una condizione tipicamente associata ai denti del giudizio dell'arcata inferiore;
  • pericoronite cronica, che si ripresenta periodicamente. Diagnosticare la pericoronite cronica può risultare complesso poiché i sintomi sono spesso lievi e poco evidenti, tuttavia, durante una visita odontoiatrica è possibile rilevare eventuali infiammazioni.

Oltre ai sintomi principali già descritti, la pericoronite può causare diversi disturbi secondari, tra cui [6]:

  • alitosi, ovvero un odore sgradevole dell’alito dovuto all’accumulo di batteri e pus nell’area infiammata;
  • cattivo sapore in bocca spesso amaro o metallico, causato dalla presenza di materiale purulento e dall’infezione;
  • trisma, ovvero difficoltà ad aprire completamente la bocca provocata dal dolore e dalla rigidità muscolare associati all’infiammazione;
  • disfagia, ovvero difficoltà o dolore nella deglutizione dovuta all’estensione dell’infiammazione ai tessuti circostanti, che rende più faticoso il passaggio del cibo;
  • mal di gola legato all’irritazione dei tessuti vicini alla zona infiammata e febbre come segnale della presenza di un’infezione sistemica;
  • perdita di appetito causata dal dolore, dal malessere generale e dalla difficoltà nella masticazione o deglutizione.

Esistono anche sintomi meno comuni che chi soffre di pericoronite può manifestare; tra questi:

  • sensibilità aumentata al caldo o al freddo nella zona del dente interessato;
  • sensazione di pressione o “pienezza” nell’orecchio, dovuta all’irradiazione dell’infiammazione verso le strutture vicine;
  • presenza o fuoriuscita di pus sotto l’opercolo gengivale, talvolta percepibile direttamente dal paziente;
  • malessere generale o senso di stanchezza, anche in assenza di febbre evidente.

L’intensità e la frequenza di questi sintomi possono variare notevolmente in base alla gravità della pericoronite e alla risposta immunitaria individuale. Per questo motivo, riconoscerli tempestivamente è essenziale non solo per gestire efficacemente il dolore, i problemi e il disagio, ma anche per avviare cure adeguate e prevenire possibili complicanze che potrebbero richiedere trattamenti più invasivi.

Trattamenti e rimedi utili

Il trattamento della pericoronite varia in base allo stadio e alla gravità della condizione e può articolarsi in tre fasi principali. Inizialmente si interviene per gestire il dolore, successivamente si procede al controllo dell’infiammazione o dell’eventuale infezione pericoronale, e infine, se necessario si ricorre a un piccolo intervento di chirurgia orale, per risolvere definitivamente il problema.

Per alleviare i sintomi dolorosi nelle fasi iniziali, è possibile assumere antidolorifici a base di ibuprofene. Se l'infezione non si è ancora diffusa, il dentista potrà procedere con un’accurata pulizia dell’area interessata in anestesia locale. A supporto del trattamento, possono essere prescritti risciacqui giornalieri con un collutorio a base di clorexidina per mantenere pulita l’area o, in alternativa, dei risciacqui con acqua e sale o acqua ossigenata diluita.

Nei casi più gravi, con sintomi come gonfiore esteso, febbre o malessere generale, è indicata una terapia antibiotica, solitamente a base di amoxicillina, per contenere l’infezione.

Se si desidera preservare il dente del giudizio coinvolto, si può optare per un piccolo intervento chirurgico volto alla rimozione del lembo gengivale (opercolo) che ricopre parzialmente il dente. Questa procedura, eseguita da un chirurgo orale o un dentista esperto, riduce il rischio di accumulo di batteri e residui alimentari. Tale intervento consente di migliorare l’igiene della zona ed evitare l’accumulo di cibo e batteri. Tuttavia, un’eventuale nuova crescita del tessuto gengivale può portare a recidive.

La diagnosi di pericoronite viene effettuata dal dentista attraverso degli esami clinici, come l’ortopantomografia, utili per valutare la posizione del dente e individuare eventuali complicanze. In alcune situazioni può essere utile il supporto di specialisti in parodontologia, per valutare lo stato di salute dei tessuti gengivali e prevenire l’estensione dell’infezione.

È fondamentale consultare tempestivamente il dentista o altri medici specialisti della salute orale in presenza di sintomi come dolore intenso, febbre, difficoltà ad aprire la bocca o a deglutire, gonfiore esteso o comparsa di pus [7].

Nei casi in cui la pericoronite tenda ad essere recidiva o il dente del giudizio non abbia spazio sufficiente per erompere correttamente, la soluzione più efficace è rappresentata dall’estrazione del dente stesso, che elimina ogni possibilità di infezione futura. Dopo l’estrazione, se necessario, per motivi di funzionalità o di estetica, il paziente può essere indirizzato verso soluzioni riabilitative quali una protesi dentale o, nei casi più indicati, trattamenti di implantologia. Per migliorare l’estetica dei denti naturali residui, si possono considerare opzioni cosmetiche come le faccette dentali rappresentate da sottili rivestimenti che correggono difetti di forma, colore o posizione dei denti.

La prognosi della pericoronite è generalmente favorevole. Infatti, i sintomi tendono a risolversi nell’arco di pochi giorni o, al massimo, entro un paio di settimane a seconda della gravità e della tempestività del trattamento. Tuttavia, se la causa alla base dell’infiammazione non viene affrontata in modo adeguato, il problema può ripresentarsi.

Inoltre, trattamenti alternativi per la pericoronite possono essere rappresentati dall'utilizzo di laser per la rimozione dell'opercolo. Questa tecnica innovativa può essere considerata non invasiva, con una maggiore rapidità di intervento e un minore disagio post-operatorio [8].

Infine, è essenziale evitare l’automedicazione: l'uso inappropriato di antibiotici o altri farmaci senza controllo medico, infatti, può mascherare i sintomi, peggiorando il quadro clinico e favorendo la comparsa di batteri resistenti. Rivolgersi allo specialista è sempre la strada migliore per garantirsi una pronta guarigione.

Prevenzione e consigli

L'odontoiatria moderna offre numerosi rimedi e consigli utili per prevenire efficacemente la pericoronite.

Il primo passo fondamentale è mantenere sempre una buona igiene orale che comprenda lo spazzolamento dei denti almeno due volte al giorno con uno spazzolino a setole morbide; questo tipo di spazzolino aiuta a prevenire il sanguinamento gengivale e a rimuovere delicatamente la placca, senza irritare i tessuti sensibili. È importante non esercitare troppa pressione durante lo spazzolamento: movimenti delicati e controllati sono sufficienti a garantire una buona pulizia ed evitare danni alle gengive.

L’uso regolare del filo interdentale o, in alternativa, di uno scovolino interdentale è altrettanto fondamentale per eliminare i residui di cibo e placca nelle aree del cavo orale più difficili da raggiungere.

In aggiunta, un valido supporto alla routine di igiene orala quotidiana è rappresentato dall’utilizzo di un collutorio specifico come GUM® PAROEX®, particolarmente indicato in caso di gengive infiammate o sanguinanti. Grazie alla presenza della clorexidina, il collutorio aiuta a contrastare la proliferazione batterica, prevenendo così la formazione di placca e carie. È, inoltre, consigliato il suo utilizzo anche dopo l’estrazione di un dente, per favorire una veloce guarigione.

Oltre a una corretta igiene orale, è consigliabile adottare ulteriori abitudini salutari. Seguire una dieta ricca di vitamine C e D contribuisce a rafforzare le gengive e a migliorare la risposta immunitaria dell’organismo. Allo stesso tempo, è bene evitare alimenti troppo duri o appiccicosi, che possono irritare le gengive, soprattutto in caso di infiammazione o dopo un’estrazione dentale [9]. Tra le buone abitudini rientra anche la riduzione o, idealmente, l’eliminazione del fumo e del consumo di alcol: entrambe le sostanze possono compromettere la salute gengivale, aumentare il rischio di infezioni e rallentare i processi di guarigione [10].

Infine, è fondamentale sottoporsi a visite di controllo dal dentista almeno una volta l’anno, anche in assenza di sintomi evidenti, per monitorare lo stato di salute di denti e gengive ed evitare il peggioramento di eventuali condizioni già presenti.

Seguendo con costanza questi semplici consigli è possibile mantenere pulita e sana la zona intorno ai denti del giudizio, prevenendo la ricomparsa della pericoronite e complicazioni più gravi come la parodontite.

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Un aiuto veloce

La pericoronite è un’infiammazione della gengiva che circonda un dente in fase di eruzione, solitamente il dente del giudizio, spesso causata dall’accumulo di batteri e residui alimentari.

La pericoronite può provocare un dolore intenso e fastidioso, che però può essere efficacemente alleviato con l’assunzione di antidolorifici e trattamenti specifici prescritti dal dentista.

I trattamenti principali includono l’uso di anti-infiammatori e, se necessario, antibiotici per controllare l’infezione. Nei casi più gravi o recidivanti, può essere indicata l’estrazione del dente coinvolto.

Mantenere una corretta igiene orale, soprattutto nelle zone più difficili da raggiungere intorno ai denti del giudizio, e sottoporsi a controlli regolari dal dentista aiutano a prevenire l’insorgenza della pericoronite.

La pericoronite è più comune nei denti del giudizio a causa della loro posizione e difficoltà di eruzione, ma può occasionalmente manifestarsi anche intorno ad altri denti in fase di eruzione.

Fonti e bibliografia

  1. Pericoronite, Journal of the Irish Dental Association, https://exodontia.info/wp-content/uploads/2021/07/J_Ir_Dent_Assoc_2009._Pericoronitis_A_Treatment_A_Clinical_Dilemma.pdf
  2. Associazione tra la posizione del terzo molare mandibolare e l'insorgenza di pericoronite: una revisione sistematica e una meta-analisi, Archives of Oral Biology, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0003996919305850
  3. Salute parodontale e condizioni sistemiche, Dentistry journal, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7711538/
  4. Influenza degli ormoni sessuali femminili nelle diverse fasi della donna sul parodonto, Journal of mid-life health, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8849144
  5. Pericoronite, StatPearls Publishing, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK576411/
  6. Trattamento della pericoronite con terapia fotodinamica antimicrobica utilizzando una nuova formula di blu di metilene: un caso clinico, Photodiagnosis and Photodynamic Therapy, https://www.sciencedirect.com/science/article/
  7. Una revisione delle raccomandazioni basate sull'evidenza per la gestione della pericoronite e una revisione sistematica della prescrizione di antibiotici per la pericoronite tra i dentisti, International Journal of Environmental Research and Public Health, https://www.mdpi.com/1660-4601/18/13/6796
  8. Un metodo per il trattamento chirurgico della pericoronite mediante l'utilizzo di un apparecchio laser computerizzato, Journal of Oral Pathology & Medicine, https://europepmc.org/article/med/9643110
  9. L'integrazione di vitamina C ha un effetto protettivo sulla salute parodontale? International journal of molecular sciences, Does Vitamin C Supplementation Provide a Protective Effect in Periodontal Health? A Systematic Review and Meta-Analysis - PubMed
  10. Alterazioni dell'omeostasi orale correlate all'etanolo e al fumo di sigaretta, Frontiers in Physiology, https.//www.frontiersin.org/journals/physiology/articles/10.3389/fphys.2021.793028/full

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