giu 24, 2025 - minuto di letturaminuti di lettura

Gengive gonfie: cause e rimedi

Le gengive gonfie sono un problema piuttosto comune che, se trascurato, può evolvere in condizioni più gravi per la salute della bocca.

Argomento

Il gonfiore alle gengive, infatti, è uno dei disturbi al cavo orale più diffusi e spesso si manifesta insieme ad altri sintomi, come arrossamento, dolore durante la masticazione o il lavaggio dei denti, e una sensazione di fastidio o bruciore.

Questa forma di gonfiore, conosciuta anche come “ipertrofia gengivale”, si verifica quando i tessuti aumentano di volume, spesso a causa di infiammazione o accumulo di liquidi. In alcuni casi, si possono formare delle vere e proprie “tasche gengivali”, ovvero spazi tra il dente e la gengiva, che possono trattenere placca e batteri.

Queste aree rappresentano un ambiente ideale per la proliferazione batterica: l’infezione che ne consegue può aggravare l’infiammazione e il gonfiore, alimentando un pericoloso circolo vizioso.

Sebbene spesso sottovalutate, le gengive gonfie possono essere il primo segnale di problemi più seri come gengiviti o parodontiti, che se non trattati possono portare a complicazioni importanti, inclusa la perdita dei denti. Per questo motivo è fondamentale riconoscere il problema per tempo e adottare abitudini quotidiane efficaci per mantenere la bocca sana e prevenire fastidi o infezioni.

Gengive infiammate: non sottovalutarle!

Nonostante il gonfiore gengivale sia un problema comune, non bisogna trascurare la sua natura di sintomo: le gengive infiammate, infatti, spesso si manifestano assieme ad altre patologie del cavo orale.


Sintomi delle gengive gonfie

Le gengive gonfie costituiscono spesso un sintomo collegato ad altre condizioni orali. Questo disturbo, infatti, tende a manifestarsi insieme ad altri segnali caratteristici, utili per valutarne la gravità e individuare la possibile causa.

Tra i sintomi più comuni si riscontrano l’arrossamento e una sensazione di dolore alle gengive, avvertita in particolare durante i normali movimenti della mandibola o l’igiene orale. In ogni caso, anche un dolore lieve o moderato non va mai sottovalutato, poiché rappresenta un chiaro segnale di infiammazione in atto.

In molti casi, al gonfiore si associano anche alitosi persistente, dovuta alla presenza di batteri, e un aumento della frequenza del sanguinamento gengivale, ad esempio durante lo spazzolamento dei denti. Nei casi più avanzati, può verificarsi una graduale retrazione del tessuto gengivale, con conseguente esposizione del colletto dentale e maggiore sensibilità.

Il gonfiore può essere localizzato in specifiche aree della bocca o estendersi all’intera arcata gengivale, a seconda della causa sottostante. Il riconoscimento tempestivo di questi sintomi è fondamentale per intervenire precocemente ed evitare complicazioni future.

Oltre ai segnali già menzionati, possono comparire anche altri sintomi meno frequenti, ma indicativi di un’infiammazione più seria, come:

  • gengive molli, lucide o con aspetto alterato: il tessuto gengivale può apparire meno compatto o lucido, segnale di un’infiammazione cronica o di una risposta immunitaria alterata [1];
  • presenza di pus o secrezioni tra dente e gengiva: la fuoriuscita di pus indica un’infezione batterica attiva, come un ascesso gengivale, che richiede un intervento rapido per evitare danni ai tessuti circostanti [2];
  • aumento della mobilità dentale: se l’infiammazione colpisce le strutture di supporto del dente (osso e legamenti parodontali), i denti possono iniziare a muoversi dalla loro sede naturale, sintomo tipico della parodontite avanzata [3];
  • dolore pulsante o continuo: diversamente dal fastidio occasionale, un dolore costante può suggerire un’infezione profonda, talvolta con coinvolgimento della polpa dentale [4];
  • gusto sgradevole persistente in bocca, che può derivare dalla presenza di secrezioni purulente o da un’infezione gengivale non trattata, che altera l’equilibrio batterico della bocca [5];
  • comparsa di febbre in caso di infezione avanzata: in situazioni più serie, l’infiammazione può innescare una risposta sistemica, con sintomi quali febbre, stanchezza e malessere generale [6].

Per tutti questi motivi, alla comparsa dei primi sintomi che siano persistenti o sospetti, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio dentista di fiducia per una visita specialistica di controllo. Questo permette di identificare precocemente la causa del disturbo e intervenire con i trattamenti più adeguati.

Cause e fattori di rischio delle gengive gonfie

Tra le cause più comuni delle gengive gonfie vi sono le carie dei denti, che possono provocare infiammazione anche nelle fasi iniziali; invece, durante la fase di dentizione nei bambini, il gonfiore gengivale è una reazione fisiologica del tutto normale, che raramente richiede interventi particolari.

Le gengive gonfie in gravidanza rappresentano un disturbo piuttosto comune, dovuto ai cambiamenti ormonali tipici di questo periodo, che rendono il tessuto gengivale più sensibile e predisposto all’infiammazione. Tuttavia, seguendo attentamente le indicazioni dei medici specialisti, è possibile prevenire o attenuare il problema.

In altri casi, il gonfiore può essere sintomo di una vera e propria patologia, come la gengivite: una condizione infiammatoria di origine prevalentemente batterica, che si manifesta con gonfiore, arrossamento e presenza di sangue dalle gengive. Se non trattata, può evolvere in parodontite.

Patologie correlate, come la recessione gengivale o la piorrea (oggi definita stadio avanzato della parodontite), possono anch’esse esordire con gengive gonfie e doloranti.

La malattia parodontale è stata, inoltre, correlata a diverse condizioni sistemiche, tra cui il diabete. Il legame tra diabete e gengive gonfie, infatti, è ben documentato: chi soffre di parodontite ha un rischio aumentato di sviluppare il diabete, mentre chi è già diabetico (di tipo 1 o 2) è più predisposto a manifestare segni di infiammazione, tra cui proprio il gonfiore gengivale.

In casi più rari, le gengive gonfie possono essere causate da carenze vitaminiche, in particolare di vitamina C e vitamine del gruppo B.

Spesso, l’infiammazione gengivale è legata a una scarsa o scorretta igiene orale, a terapie farmacologiche specifiche, o all’uso di apparecchi ortodontici. Anche il fumo, specialmente se associato a una cattiva igiene orale, rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie parodontali.

Allo stesso modo, lo stile di vita e alcune condizioni fisiologiche possono incidere in modo significativo sulla salute gengivale. Oltre ai fattori già menzionati, infatti, esistono ulteriori circostanze in grado di alterare l’equilibrio dei tessuti gengivali e favorire la comparsa di gonfiore. Tra questi, i cambiamenti ormonali non solo legati alla gravidanza, ma anche quelli tipici della pubertà e della menopausa, possono alterare la risposta infiammatoria, rendendo le gengive più sensibili agli stimoli esterni.

Inoltre, anche una minima quantità di placca batterica può causare gonfiore e irritazione [7].

Un ulteriore fattore spesso sottovalutato è la scarsa idratazione, così come la respirazione orale abituale, specialmente durante il sonno. Queste condizioni favoriscono la secchezza delle mucose e riducono la produzione di saliva, che ha un’importante funzione protettiva e antibatterica. La mancanza di saliva (xerostomia), che può essere causata anche da alcuni farmaci o da stati di disidratazione, facilita la proliferazione batterica e può dare origine a infiammazioni localizzate e gonfiore gengivale [8].

In conclusione, il gonfiore gengivale può derivare da molteplici fattori, sia locali che sistemici. Riconoscerne le cause e intervenire precocemente è fondamentale per prevenire complicazioni più serie.


Il rimedio più efficace? Prenditi cura della tua bocca ogni giorno!

Il primo rimedio per le gengive gonfie, sopratutto in forma ancora lieve, è adottare una cura orale accurata, costante e approfondita, utilizzando soluzioni appositamente pensate per questo tipo di problemi. Allo stesso modo, prendersi cura della propria bocca ogni giorno, aiuta a prevenire anche l'infiammazione delle gengive.


Rimedi e trattamenti per le gengive gonfie

Per affrontare efficacemente il problema delle gengive gonfie è fondamentale intervenire con rimedi adeguati e, se necessario, con trattamenti mirati. A seconda della gravità della condizione, è possibile ricorrere a soluzioni naturali, terapie farmacologiche prescritte da un professionista o a interventi odontoiatrici specifici. La scelta del trattamento più adatto può richiedere esami diagnostici, come la misurazione della profondità delle tasche gengivali o le radiografie, per valutare l’estensione del problema.

In fase iniziale o in presenza di sintomi lievi, è possibile alleviare il gonfiore con semplici rimedi naturali, che hanno un effetto calmante, antisettico o decongestionante, come:

  • risciacqui con infusi di malva o camomilla, efficaci grazie alle proprietà lenitive e antinfiammatorie;
  • gel di aloe vera, da applicare localmente per ridurre l’irritazione;
  • risciacqui con bicarbonato di sodio o acqua salata, efficaci nel ridurre la carica batterica e nel riequilibrare il pH orale;
  • olio essenziale di tea tree, diluito in acqua, con effetto antibatterico e purificante.

Questi rimedi possono offrire sollievo temporaneo, ma non sono sufficienti nei casi in cui l’infiammazione sia sostenuta da un’infezione batterica o da accumuli significativi di placca. In tali situazioni, può rendersi necessario un trattamento farmacologico prescritto dal medico o del dentista, che può includere antibiotici o antinfiammatori specifici.

Quando l’infiammazione gengivale è più profonda, come nei casi di parodontite, può rendersi necessario un trattamento professionale specifico: il curettage gengivale. Questa procedura consiste nel pulire accuratamente le tasche gengivali mediante strumenti appositi (curette), per rimuovere tartaro e tessuti infiammati. Il curettage aiuta a ridurre il gonfiore, favorire la guarigione e prevenire il peggioramento della malattia parodontale. In alcuni casi può essere associato alla chirurgia parodontale, ed è particolarmente indicato per tutte quelle persone che seguono trattamenti di ortodonzia, dove la presenza di apparecchi può ostacolare la pulizia quotidiana. Il curettage viene eseguito con anestesia locale e deve sempre essere pianificato da un professionista qualificato [9].

Un ulteriore supporto terapeutico può venire dall’alimentazione, che influisce direttamente sulla risposta dell’organismo ai processi infiammatori. È consigliabile aumentare l’apporto di vitamina C (agrumi, kiwi, verdure a foglia verde) e antiossidanti, ridurre il consumo di zuccheri semplici e cibi processati e bere molta acqua durante la giornata. Anche l’assunzione di vitamina D e calcio, attraverso alimenti come pesce azzurro, uova e latticini, è utile per il mantenimento dell’equilibrio dei tessuti gengivali [10]. Va evitato, infine, il consumo di alcol, in quanto può aumentare l’irritazione gengivale e rallentare i processi di guarigione.

In presenza di gonfiore persistente, dolore, sanguinamento o altri segnali d’allarme, è sempre opportuno rivolgersi tempestivamente al dentista per ottenere una diagnosi ad hoc e intraprendere il trattamento più adeguato al proprio caso.

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  • riduce la formazione della placca dentale;
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Prevenzione

La prevenzione del gonfiore gengivale è fondamentale per preservare la salute orale e favorire un benessere duraturo. Oltre a una scrupolosa igiene orale quotidiana, uno stile di vita equilibrato gioca un ruolo importante nella protezione dei tessuti gengivali. In quest'ottica, nutrienti come lo zinco e il coenzima Q10, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, contribuiscono a rafforzare le gengive e a ridurre il rischio di infiammazioni.

Lo zinco è presente in alimenti come carne magra, semi di zucca, noci e legumi. Integrare regolarmente questi cibi nella dieta può sostenere la rigenerazione dei tessuti gengivali e migliorare la risposta immunitaria locale. Il coenzima Q10, invece, si trova in alimenti come pesce grasso, spinaci e carne, ma può essere assunto anche tramite integratori specifici o prodotti per l’igiene orale che lo contengono, contribuendo così a mantenere le gengive forti e sane [11].

Anche lo stress rappresenta un fattore importante da non sottovalutare: livelli elevati di stanchezza e nervosismo possono compromettere le difese immunitarie e rendere le gengive più vulnerabili alle infiammazioni. Praticare tecniche di rilassamento, assicurarsi un sonno ristoratore e dedicare tempo all’attività fisica sono abitudini che favoriscono un equilibrio psico

fisico positivo e supportano la salute della bocca [12].

Infine, le visite regolari dal dentista consentono di monitorare lo stato di salute delle gengive, effettuare pulizie professionali e intervenire tempestivamente in caso di infiammazioni o altri problemi.

Solo adottando un approccio completo, che integri cura quotidiana, alimentazione consapevole, gestione dello stress e controlli specifici regolari, è possibile prevenire efficacemente le gengive gonfie, mantenendo un sorriso sano e duraturo nel tempo.

Un aiuto veloce

Ci si accorge facilmente del problema: le gengive appaiono gonfie in aree specifiche (in genere nella zona frontale), arrossate, sensibili e talvolta sanguinanti.

Consumare frutta e verdura che contengono vitamine benefiche per le gengive, agrumi e cipolle, ad esempio, hanno proprietà antinfiammatorie e antibatteriche; anche il tè verde, arricchito con un po’ di succo di limone, può offrire effetti simili.

Va evitato ogni tipo di cibo che tende a far aumentare l’infiammazione, come le carni rosse, i grassi e gli alimenti ricchi di zuccheri.

Per evitare ulteriori irritazioni, è consigliabile non consumare alimenti troppo duri o croccanti (come crostini o frutta secca) che potrebbero ferire le gengive. Non bisogna toccare le gengive con le dita o con oggetti (come penne o unghie), per evitare di introdurre batteri o causare microtraumi.

In presenza di sintomi lievi, il gonfiore gengivale può attenuarsi spontaneamente adottando una corretta igiene orale; tuttavia, se il fastidio persiste per più di qualche giorno, è fondamentale rivolgersi al dentista per prevenire eventuali complicanze.


Fonti e bibliografia

  1. Porphyromonas Gingivalis nello sviluppo della parodontite: impatto su disbiosi e infiammazione, International Journal of Molecular Sciences, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC10133641/
  2. Ascesso parodontale, StatPearls Publishing, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK560625/
  3. Influenza della mobilità dentale sul rischio a lungo termine di estrazione/perdita dentale nei pazienti con parodontite. Una revisione sistematica e meta-analisi, Journal of Clinical Periodontology, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38766764/
  4. Ascesso dentale, StatPearls Publishing, 2025, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK493149/
  5. Alitosi e cattivo odore orale: una revisione delle cause, diagnosi e trattamento, Journal of Contemporary Dental Practice, 2012, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22826723/
  6. Infezioni orali e maxillo-facciali: una sezione trasversale batterica e clinica, Journal of Clinical Medicine, https://www.mdpi.com/2077-0383/11/10/2731
  7. Effetto della menopausa sul parodonto femminile, Journal of Mid-life Health, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22923973/
  8. Parametri salivari e infiammazione parodontale nei pazienti con apnea notturna ostruttiva, Scientific Reports 2022, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36371504/
  9. Gengive gonfie, Humanitas Salute, https://www.humanitas.it/malattie/gengive-gonfie/
  10. Vitamina D e calcio nella dieta e parodontite: uno studio basato sulla popolazione, Frontiers in Nutrition, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36618706/
  11. Impatto della supplementazione dietetica con coenzima Q10 sulla parodontite: una revisione sistematica e meta-analisi, Journal of Functional Foods, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S221343442200041X
  12. Impatto dell'integrazione alimentare con coenzima Q10 sulla parodontite: una revisione sistematica e una meta-analisi, PharmaNutrition 2023, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S221343442200041X

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