lug 19, 2024 - minuto di letturaminuti di lettura

Carie dei denti: sintomi e rimedi

La carie dentaria rappresenta un problema molto diffuso, specialmente tra bambini e adolescenti. I controlli periodici dal dentista, sin dalla tenera età, sono fondamentali poiché la carie spesso viene rilevata solo attraverso una visita accurata. La carie è la conseguenza primaria dell'eccessivo consumo di zuccheri semplici e di una scarsa igiene orale. Innescata dai batteri presenti nel cavo orale, può causare dolore, alitosi e ipersensibilità.

Argomento

Introduzione

La carie dentaria è un problema molto comune soprattutto nei bambini o nei ragazzi più giovani, con una significativa incidenza anche presso soggetti adulti. I dati epidemiologici, per fascia di età, secondo il National Institute of Dental and Craniofacial Research [1] evidenziano un'incidenza del 23% nei bambini tra i 2 e i 5 anni, 16% in bambini tra i 6 e gli 8 anni, il 17% nei bambini tra i 6 e gli 11 anni (che hanno i denti permanenti). In soggetti di età superiore ai 12 anni e fino ai 19 anni, circa la metà (57%) ha avuto almeno una carie nei denti permanenti.

I bambini piccoli sono a rischio di "carie precoce dell'infanzia", talvolta chiamata carie da biberon. Questa forma grave di carie inizia nei denti anteriori del bambino e si estende ai denti posteriori. Gli anziani sono particolarmente a rischio a causa della recessione gengivale, che permette ai batteri di entrare in contatto con la radice del dente, causando la carie sulle superfici radicolari esposte. [2]

La carie si origina, di norma, dall'eccessivo consumo di zuccheri semplici e da una scarsa o poco accurata pulizia dentale, che favorisce un'incontrollata proliferazione batterica: la placca, una pellicola trasparente che si crea nella bocca e che riveste i denti, se non rimossa totalmente può provocare tartaro, gengivite, altre patologie delle gengive e, appunto, carie dentali.

I controlli periodici dal dentista sin dalla tenera età rappresentano un appuntamento importante e non derogabile, in quanto la carie, nelle sue fasi iniziali, è spesso asintomatica e può essere rilevata solo attraverso una visita dentistica accurata.

In questo articolo sarà approfondita la natura della carie dentale, nonché la sua sintomatologia, la sua gestione e le opzioni terapeutiche attualmente disponibili.

Cos’è la carie dei denti?

La carie dentale inizia quando i batteri presenti nella bocca producono acidi che aggrediscono la superficie del dente. Questo può portare alla distruzione dello smalto e alla formazione di una piccola cavità nel dente. Se non trattata, la carie può causare dolore, infezione e persino la perdita del dente. [2]

Quando i batteri cariogeni entrano in contatto con zuccheri e amidi presenti in cibi e bevande, formano un acido. Questo acido può attaccare lo smalto del dente, causando la perdita di minerali. Quando un dente è ripetutamente esposto agli acidi, come avviene con il consumo frequente di cibi o bevande ricchi di zuccheri e amidi, lo smalto continua a perdere minerali. Può apparire una macchia bianca, segno di una carie iniziale [2].

A questo stadio, la carie può essere fermata o invertita. Lo smalto può ripararsi utilizzando i minerali della saliva e il fluoro del dentifricio o attraverso l'applicazione di fluoro da parte di un dentista o igienista dentale. Se vengono persi più minerali di quanti ne possano essere ripristinati, lo smalto si indebolisce e alla fine si rompe, formando una cavità. [2]

Per evitare l’insorgere di lesioni, macchie e solchi sulla superficie dello smalto dentale occorre l'implementazione di modelli comportamentali finalizzati a mantenere la salute del cavo orale; questi includono un'alimentazione povera di zuccheri e una corretta igiene dentale oltre a frequenti visite dal dentista.

La gravità della carie, che identifica la minore o maggiore penetrazione all'interno del dente, è descritta da cinque classi o stadi [3]:

  • Primo stadio: Demineralizzazione iniziale
    Lo strato esterno dei denti è composto da un tessuto chiamato smalto, che è il tessuto più duro del corpo e principalmente costituito da minerali. Quando un dente è esposto agli acidi prodotti dai batteri della placca, lo smalto inizia a perdere questi minerali. In questo stadio iniziale, può apparire una macchia bianca su uno dei denti, indicante una perdita di minerali, primo segno di carie dentale.
  • Secondo stadio: Decadimento dello smalto
    Se il processo di carie continua, lo smalto si deteriora ulteriormente. Una macchia bianca sul dente può scurirsi fino a diventare di colore marrone. Con l'indebolimento dello smalto, si possono formare piccoli buchi nei denti chiamati cavità o carie dentali, che devono essere trattati dal dentista.
  • Terzo stadio: Decadimento della dentina
    La dentina è il tessuto che si trova sotto lo smalto ed è più morbido, quindi più sensibile ai danni causati dagli acidi. La carie dentale procede a un ritmo più veloce quando raggiunge la dentina. La dentina contiene tubuli che conducono ai nervi del dente; quando è colpita dalla carie, si può avvertire sensibilità, soprattutto con cibi o bevande calde o fredde.
  • Quarto stadio: Danno alla polpa
    La polpa è lo strato più interno del dente, contenente nervi e vasi sanguigni che mantengono il dente sano. Quando la polpa viene danneggiata, può irritarsi e gonfiarsi. Poiché i tessuti circostanti non possono espandersi per accomodare il gonfiore, la pressione sui nervi può causare dolore.
  • Quinto stadio: Ascesso
    Con l'avanzare della carie nella polpa, i batteri possono invadere e causare un'infezione. L'aumento dell'infiammazione può portare alla formazione di una tasca di pus alla base del dente, chiamata ascesso. Gli ascessi dentali possono causare dolore intenso che può irradiarsi alla mandibola. Altri sintomi possono includere gonfiore delle gengive, del viso o della mandibola, febbre e linfonodi ingrossati nel collo. Un ascesso dentale richiede un trattamento tempestivo per evitare che l'infezione si diffonda alle ossa della mandibola e ad altre aree della testa e del collo. In alcuni casi, il trattamento può comportare la rimozione del dente colpito.

Lo sviluppo di una carie dentale è una condizione strettamente legata alla presenza di placca batterica, un biofilm complesso composto da vari microrganismi che si forma sulla superficie dei denti e, in assenza di una corretta igiene orale, permette la proliferazione di batteri cariogeni. Questi batteri metabolizzano gli zuccheri presenti nella dieta, producendo acidi che demineralizzano (privano dei minerali) lo smalto dentale. La mancanza di adeguate pratiche di pulizia dentale favorisce l'accumulo e la stabilizzazione della placca batterica, intensificando l'attività dei microrganismi acido-produttori e aumentando significativamente il rischio di carie dentale.

Nonostante chiunque, a qualsiasi età, possa sviluppare carie dentali, esistono alcuni fattori di rischio noti [4]:

  1. Posizione dei denti: la carie si verifica più frequentemente nei denti posteriori — molari e premolari. Questi denti presentano numerosi solchi, fessure e radici multiple che possono trattenere particelle di cibo, rendendo più difficile la loro pulizia rispetto ai denti anteriori, che sono più lisci e facilmente accessibili;
  2. Alimentazione: gli alimenti che aderiscono più facilmente ai denti sono più propensi a causare carie rispetto a quelli facilmente eliminati dalla saliva. Tra questi ci sono latte, gelato, miele, zucchero, bibite gassate, frutta secca, torte, biscotti, caramelle dure e mentine, cereali secchi e patatine;
  3. Frequenza degli spuntini o bevande: consumare frequentemente spuntini o sorseggiare bevande zuccherate fornisce ai batteri della bocca più combustibile per produrre acidi che attaccano i denti. Sorseggiare bevande gassate o altre bevande acide durante il giorno crea un ambiente costantemente acido sui denti;
  4. Scarsa igiene dentale: non pulire i denti subito dopo aver mangiato e bevuto permette alla placca di formarsi rapidamente, dando inizio ai primi stadi di carie e gengiviti;
  5. Carenza di fluoro: il fluoro è un minerale naturale che aiuta a prevenire le carie e può invertire i primi stadi di danno dentale. È un ingrediente comune nei dentifrici e nei collutori;
  6. Età giovane o avanzata: le carie sono comuni nei bambini molto piccoli e negli adolescenti, così come negli anziani. Con il tempo, i denti possono usurarsi e le gengive ritirarsi, aumentando la suscettibilità alla carie. Inoltre, gli anziani sovente assumono farmaci che riducono la produzione di saliva, aumentando il rischio di carie;
  7. Secchezza delle fauci: una ridotta produzione di saliva, che aiuta a prevenire la carie lavando via cibo e placca dai denti. Le sostanze presenti nella saliva aiutano anche a neutralizzare gli acidi prodotti dai batteri. Alcuni farmaci, condizioni mediche, e alcune terapie oncologiche possono aumentare il rischio di carie riducendo la produzione di saliva.
  8. Otturazioni o dispositivi dentali usurati: col tempo, le otturazioni dentali possono indebolirsi, iniziare a deteriorarsi o avere bordi ruvidi, permettendo l'accumulo di placca e rendendone più difficile la rimozione. I dispositivi dentali possono non adattarsi più correttamente, consentendo l'inizio della carie sotto di essi;
  9. Bruciore di stomaco: il bruciore di stomaco, sintomo comune della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), può causare il reflusso di acido gastrico nella bocca, erodendo lo smalto dei denti e causando gravi danni. Questo espone maggiormente la dentina ai batteri, favorendo la carie dentale;
  10. Disturbi alimentari: Anoressia e bulimia possono portare a una significativa erosione dentale e carie. L'acido gastrico dal vomito ripetuto erode lo smalto dei denti. I disturbi alimentari possono anche interferire con la produzione di saliva.

Di notevole importanza risulta quindi osservare una corretta pulizia dentale dopo ogni pasto, e intervenire con il giusto spazzolino e altri strumenti come lo scovolino o il filo interdentale.

I sintomi della carie dei denti

Negli stadi iniziali, ovvero il primo e secondo, la carie dentale può insorgere in modo completamente asintomatico ed essere rilevata solo dai medici dentisti nel corso di una visita di routine. Tuttavia, col progredire della condizione, i sintomi si manifestano in modo tipico e percepibile dal paziente: [5]

  • alitosi (alito cattivo) o sensazione di un sapore sgradevole in bocca;
  • gengive sanguinanti, doloranti o altre manifestazioni cliniche tipiche delle patologie gengivali (es: gonfiore);
  • dolore (mal di denti) nella sede della lesione, che può talvolta estendersi all'intera bocca;
  • gonfiore della guancia in prossimità del dente lesionato;
  • aumentata sensibilità dentale, sia al caldo che al freddo;
  • lesioni, cavità, fori che diventano visibili ad occhio nudo.

Complicanze

La carie dentale, sebbene molto diffusa, non dovrebbe essere sottovalutata, neanche nei bambini che presentano ancora la dentizione decidua (denti di latte). Infatti, se non trattata adeguatamente, la carie può determinare complicazioni severe e a lungo termine anche in età infantile. [5]

Tra le principali conseguenze della carie trascurata troviamo: [5]

  • dolore dentale intenso e persistente, in grado di interferire con le normali attività quotidiane;
  • formazione di ascessi dentali, ovvero infezioni batteriche che generano raccolte di pus all'interno del dente;
  • gonfiore e presenza di pus attorno al dente interessato;
  • danni alla struttura e fratture del dente cariato;
  • difficoltà masticatorie;
  • spostamento dei denti adiacenti alla perdita del dente cariato, con possibile malocclusione.

Nei casi più gravi, la carie dentale può portare a [5]:

  • perdita di peso o problemi nutrizionali a causa del dolore o della difficoltà nella masticazione;
  • estrazione del dente cariato, con ripercussioni negative sull'estetica del sorriso, la fiducia in sé stessi e l'autostima;
  • in rari casi, un ascesso dentale può evolvere in un'infezione grave, potenzialmente pericolosa per la vita del paziente.

È fondamentale, quindi, non sottovalutare la carie dentale e rivolgersi tempestivamente ad un dentista per un trattamento adeguato, al fine di scongiurare l'insorgenza di complicazioni serie e migliorare la propria salute orale.

Quali sono i rimedi?

Sottoporsi a periodiche visite dentistiche di controllo rappresenta il metodo più efficace per intercettare precocemente la carie, prima che possa progredire e determinare lesioni più estese. Durante la visita, l'odontoiatra si avvale di diversi strumenti per effettuare esami accurati della dentatura. Un dente cariato risulterà più morbido alla palpazione con strumenti specifici (sonda dentale) [5].

Inoltre, l'odontoiatra può ricorrere alle radiografie endorali che consentono di visualizzare la presenza di carie anche in fase iniziale, prima che la demineralizzazione dello smalto diventi clinicamente evidente. [5]

La carie dentale rappresenta una patologia degenerativa dello smalto e della dentina causata dall'azione di microrganismi cariogeni. Esistono diverse opzioni terapeutiche a seconda della gravità della lesione cariosa, [5]

  • Fluoroprofilassi: nelle fasi iniziali della carie, quando il processo è limitato allo smalto, l'applicazione di fluoro può indurre la remineralizzazione del tessuto dentale danneggiato, invertendo le fasi iniziali della malattia. In questi casi, il dentista può prescrivere dentifrici e collutori fluorurati ad alta concentrazione, nonché trattamenti topici professionali a base di fluoro.
  • Otturazioni dentali: in presenza di cavità già formate, l'odontoiatra procede alla rimozione del tessuto cariato mediante strumentazione rotante. Il successivo step prevede l'otturazione o riempimento della cavità con materiali biocompatibili, quali resine composite (esteticamente simili al dente naturale), amalgama d'argento o leghe d'oro.
  • Terapia endodontica: la terapia endodontica, comunemente nota come devitalizzazione, è un intervento finalizzato a trattare l'infezione della polpa dentale (parte centrale del dente contenente nervi e vasi sanguigni) causata da una carie profonda. L'endodontista, specialista in questo tipo di trattamento, rimuove la polpa infetta, disinfetta i canali radicolari e li ottura con materiali specifici. In alcuni casi, a seguito della devitalizzazione, può essere necessaria l'applicazione di una corona dentale per rinforzare il dente compromesso.
  • Estrazione dentale: nei casi di carie avanzata con esteso coinvolgimento della polpa e strutture periradicolari, o qualora la terapia endodontica non sia praticabile, si ricorre all'estrazione del dente. La sostituzione del dente estratto può essere effettuata mediante ponti dentali ancorati ai denti adiacenti oppure tramite impianti dentali osteointegrati. La scelta dell'opzione terapeutica più idonea viene definita dall'odontoiatra in base all'entità del danno e alle condizioni cliniche del paziente.

Come prevenire la carie dei denti

La carie dentale rappresenta una minaccia significativa per la salute orale, con potenziali conseguenze negative che possono compromettere la qualità della vita. Tuttavia, l'implementazione di adeguate misure preventive, coadiuvate da un regolare follow-up odontoiatrico, permette di contrastare efficacemente l'insorgenza di tale patologia. [4]

Strategie di prevenzione primaria [4]

  • Corretta igiene orale: effettuare lo spazzolamento dentale almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo ogni pasto, utilizzando uno spazzolino da denti con setole morbide o medie e un dentifricio fluorato. Integrare lo spazzolamento con l'utilizzo del filo interdentale quotidianamente per la pulizia di ogni deposito di cibo dagli spazi interdentali. Risciacquare accuratamente la bocca con un collutorio.
  • Dieta equilibrata: limitare il consumo di cibi e bevande zuccherati, che favoriscono la proliferazione dei batteri cariogeni. Privilegiare il consumo di frutta e verdura fresche, che stimolano la produzione di saliva e contribuiscono a detergere il cavo orale.
  • Sigillatura dentale: per i bambini e gli adolescenti, la sigillatura dei molari permanenti può rappresentare un efficace strumento preventivo contro la carie, creando una barriera protettiva contro l'azione dei batteri.

Strategie di prevenzione secondaria [4]

  • Visite odontoiatriche regolari: sottoporsi a visite odontoiatriche periodiche, almeno ogni sei mesi, per consentire una diagnosi precoce di eventuali lesioni cariose e un intervento tempestivo.
  • Effettuare pulizie dentali professionali regolari per rimuovere placca e tartaro, che rappresentano il substrato ideale per la proliferazione dei batteri cariogeni.

Strategie di prevenzione terziaria [4]

  • Terapie fluoriche: in caso di elevato rischio di carie, il dentista può consigliare l'utilizzo di gel o collutori fluorati topici per rinforzare lo smalto dentale e contrastare la demineralizzazione.
  • Terapie antisettiche: in presenza di una flora batterica orale particolarmente aggressiva, il dentista può prescrivere collutori antisettici a base di clorexidina gluconato o altri agenti antimicrobici per ridurre la carica batterica.

La prevenzione della carie dentale richiede un approccio multidisciplinare che integra una corretta igiene orale domiciliare, una dieta equilibrata, visite odontoiatriche regolari e, in alcuni casi, specifiche terapie preventive. L'adozione di tali misure, supportata da una comunicazione efficace con il dentista, permette di mantenere una salute orale ottimale e ridurre significativamente il rischio di sviluppare carie dentale.

In sintesi

La carie dentale rappresenta una minaccia significativa per la salute orale, con potenziali conseguenze negative che possono compromettere la qualità della vita. La prevenzione rappresenta la strategia chiave per contrastare l'insorgenza di questa patologia. L'adozione di una corretta igiene orale domiciliare, che comprende lo spazzolamento regolare dei denti con dentifricio fluorato, l'utilizzo del filo interdentale e l'uso di collutori fluorati, rappresenta il primo passo fondamentale. Una dieta equilibrata, limitando il consumo di zuccheri e privilegiando cibi freschi, contribuisce ulteriormente a mantenere una salute orale ottimale.

Regolari visite presso specialisti, almeno ogni sei mesi, permettono di intercettare precocemente la carie, consentendo un intervento tempestivo e minimamente invasivo. In base alla gravità della lesione, il dentista può optare per diverse opzioni terapeutiche, tra cui: fluoroprofilassi, otturazioni dentali, terapia endodontica e, in caso non sia possibile la conservazione del dente, l'estrazione.

La scelta del trattamento più idoneo viene effettuata dall'odontoiatra sulla base di una valutazione clinica individuale, considerando l'entità della lesione, lo stato di salute del paziente e le sue esigenze specifiche. L'adozione di un approccio preventivo e di un piano di cura personalizzato, coadiuvato da una comunicazione efficace con il dentista, permette di mantenere una salute orale ottimale e ridurre significativamente il rischio di sviluppare carie dentale.

Fonti e bibliografia

  1. Dental caries (tooth decay) [NIDCR] URL: https://www.nidcr.nih.gov/research/data-statistics/dental-caries
  2. Tooth decay [NIH] URL: https://www.nidcr.nih.gov/health-info/tooth-decay
  3. Tooth decay stages [Healthline] URL: https://www.healthline.com/health/dental-and-oral-health/tooth-decay-stages
  4. Cavities: symptoms and causes [Mayo Clinic] URL: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/cavities/symptoms-causes/syc-20352892
  5. Cavities [Cleveland Clinic] URL: https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/10946-cavities

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