giu 19, 2025 - minuto di letturaminuti di lettura

Dolore al dente del giudizio: quali sono i rimedi

I denti del giudizio sono gli ultimi molari a svilupparsi nel cavo orale e completano la dentizione permanente. Sono comunemente chiamati anche “ottavi”, poiché rappresentano l’ottavo dente a partire dal centro dell’arcata dentale. Il loro nome è legato all’età in cui solitamente fanno la loro comparsa, indicativamente tra i 18 e i 25 anni.

A differenza degli altri denti, la loro eruzione avviene tardivamente e non sempre in modo regolare o privo di complicazioni. Spesso, infatti, i denti del giudizio possono causare fastidi più o meno intensi, fino a provocare vero e proprio dolore, soprattutto quando non vi è sufficiente spazio nelle arcate dentarie o quando la loro posizione risulta anomala.

Tra i disturbi più comuni associati alla comparsa dei denti del giudizio si annoverano: carie, ascessi, cisti, infezioni e infiammazione dell’area gengivale. In particolare, i cosiddetti denti del giudizio inclusi, ovvero quelli che non riescono a emergere completamente, possono provocare dolore persistente e complicazioni che richiedono un intervento di chirurgia orale per l’estrazione.

In questo articolo saranno illustrati i principali segnali che indicano l’insorgere dei denti del giudizio, cosa fare in presenza di sintomi, quando è opportuno rivolgersi a un dentista e quali sono le indicazioni da seguire nel periodo post-operatorio, con consigli utili su alimentazione, igiene orale e riposo.

healthcare, dental health and problem concept - unhappy asian woman suffering from toothache at home
Argomento

Cosa sono i denti del giudizio e quando spuntano?

I denti del giudizio rappresentano l’ultima serie di denti permanenti che si sviluppano all'interno del cavo orale umano. Appartengono alla categoria dei molari, ovvero quei denti larghi e robusti posti nella parte posteriore delle arcate dentarie, la cui funzione principale è quella di triturare e masticare il cibo. Ogni individuo può avere fino a quattro denti del giudizio: uno per ciascun lato dell’arcata superiore e uno per ciascun lato dell’arcata inferiore.

Il termine “denti del giudizio” deriva dal fatto che, a differenza di tutti gli altri denti permanenti che erompono durante l’infanzia o la prima adolescenza, questi compaiono in un’età più avanzata, generalmente tra i 18 e i 25 anni. Nella tradizione popolare, questa fase della vita è associata all’inizio della maturità e della consapevolezza, da qui il collegamento simbolico con il “giudizio” [1].

Il processo di formazione di questi denti inizia molto prima della loro comparsa visibile: le gemme dentarie si sviluppano all’interno dell’osso mascellare o mandibolare già durante l’adolescenza, ma possono rimanere inattive o impiegare diversi anni prima di completare il loro percorso. Quando tutto procede regolarmente, i denti del giudizio emergono lentamente attraverso la gengiva e si allineano con il resto della dentatura, contribuendo alla funzione masticatoria.

Tuttavia, questo sviluppo può variare da persona a persona. Alcuni individui vedono comparire tutti e quattro i denti del giudizio, altri solo uno, due o tre, e una parte significativa della popolazione non li sviluppa affatto. Questa condizione, detta agenesia, è del tutto naturale e spesso legata a fattori genetici. Inoltre, non esiste una tempistica precisa e uguale per tutti: l’età dell’eruzione può cambiare in base a caratteristiche ereditarie, alla conformazione delle ossa mascellari, alla quantità di spazio disponibile nell’arcata dentaria e allo stato generale della salute orale [2].

Quando i denti del giudizio iniziano a spuntare, è possibile avvertire alcune sensazioni caratteristiche. Le persone spesso riferiscono una sensazione di pressione nella parte posteriore della bocca, gengive dolenti e un fastidio durante la masticazione o all’apertura della mandibola. Tuttavia, in molti casi l’eruzione avviene in modo del tutto silenzioso, senza provocare alcun disturbo evidente [3].

È importante sottolineare che la presenza dei denti del giudizio, di per sé, non è un problema: in molte situazioni, questi denti si sviluppano normalmente e convivono senza difficoltà con il resto della dentatura. La loro comparsa rappresenta semplicemente la conclusione del processo di dentizione permanente, che accompagna ogni individuo nel passaggio all’età adulta.

Dal punto di vista storico ed evolutivo, i denti del giudizio avevano una funzione molto più rilevante negli esseri umani del passato. Nei nostri antenati, infatti, la dieta era composta da cibi duri e fibrosi, come carne cruda, radici, semi e vegetali non lavorati, che richiedevano una masticazione intensa. Le mascelle, più grandi e robuste rispetto a quelle moderne, offrivano spazio sufficiente per accogliere tutti e quattro i terzi molari, che contribuivano a mantenere efficiente la masticazione e a compensare l’usura precoce degli altri denti. Con l’evoluzione delle abitudini alimentari, la scoperta del fuoco, l’uso degli utensili e l’introduzione di varie tecniche di cottura, la dieta umana è diventata più “morbida” e la masticazione più facile.

Questo cambiamento ha ridotto la necessità di avere molari aggiuntivi. Allo stesso tempo, la struttura del cranio umano si è modificata: le mascelle hanno ridotto le loro dimensioni, ma i denti del giudizio hanno continuato a svilupparsi. Questo spiega perché oggi, in molti casi, non ci sia abbastanza spazio affinché questi denti erompano correttamente [4][5]. Per questo motivo, i denti del giudizio vengono considerati un retaggio evolutivo: una parte del corpo che un tempo era utile, ma che oggi ha perso progressivamente la sua funzione originale.

Come capire se sta uscendo il dente del giudizio

L’eruzione dei denti del giudizio è un processo che, nella maggior parte dei casi, si manifesta con segnali piuttosto evidenti.

Il sintomo più comune è il dolore, che spesso inizia come un fastidio localizzato e può diventare via via più intenso. Questa sensazione è causata dal fatto che il dente, per emergere, deve farsi spazio tra quelli già presenti e “lacerare” la gengiva per fuoriuscire. Inoltre, i denti del giudizio si trovano in una zona molto vicina al nervo trigemino, uno dei principali nervi del viso. Per questo motivo, anche e un’infiammazione locale lieve può scatenare un dolore intenso che in alcuni casi si irradia fino all’orecchio, alla mandibola o alla tempia.

Un altro segnale frequente è la comparsa di forti dolori gengivali causati dal processo di eruzione. Tali dolori possono essere così intensi da spingere i soggetti che lo avvertono a evitare il contatto diretto con la zona interessata. Di conseguenza, la pulizia orale tende ad essere trascurata permettendo così ai batteri di proliferare. Infatti, la difficoltà nel mantenere pulita un’area già di per sé poco accessibile, a causa della sua posizione in fondo alla bocca, rappresenta un’ulteriore problematica.

Una scarsa igiene orale può, infatti, facilitare la comparsa di infezioni, infiammazioni gengivali, alitosi e carie, complicando ulteriormente il processo di eruzione. La posizione arretrata dei denti del giudizio rende complicato raggiungere la zona anche con lo spazzolino o il filo interdentale. Per prevenire complicazioni, è consigliabile utilizzare collutori specifici che aiutino a raggiungere e igienizzare meglio le zone più difficili [6].

In alcuni casi, l’eruzione può avvenire in modo irregolare o parziale: il dente spunta solo in parte, restando parzialmente coperto dalla gengiva. Questa condizione, nota come semi-inclusione, può favorire la formazione di una “tasca” tra il dente e la gengiva, dove tendono ad accumularsi residui di cibo e batteri. Se non trattata, può evolvere in pericoronite, un’infiammazione dolorosa e spesso recidivante.

Tutti questi segnali, quali dolore, gonfiore, difficoltà nella masticazione e lieve febbre, possono indicare che un dente del giudizio sta per erompere. In questi casi è importante non trascurare i sintomi e prenotare una visita di controllo presso il proprio dentista che potrà fornire una diagnosi accurata e suggerire il trattamento più appropriato.

Una valutazione professionale, eventualmente accompagnata da una radiografia, permette di capire se l’eruzione sta avvenendo correttamente o se si stanno sviluppando complicazioni. Intervenire tempestivamente può evitare problemi più seri e aiutare a gestire meglio il disagio anche attraverso consigli personalizzati per la cura quotidiana della bocca.

Quando è necessario estrarre il dente del giudizio

Spesso, il dente del giudizio può causare problemi, poiché tende a svilupparsi in condizioni non ottimali. Per questo motivo, in molti casi, si può optare per un trattamento preventivo che prevede la sua estrazione.

L’intervento viene generalmente consigliato quando, a seguito di un controllo radiografico o clinico, si riscontra che il dente è incluso, parzialmente ritenuto o sta crescendo in maniera scorretta, interferendo con l’allineamento degli altri denti. Questa crescita anomala, oltre a causare dolore, può anche compromettere l’estetica del sorriso. In questi casi, l’estrazione rappresenta la soluzione più efficace per prevenire complicazioni più gravi.

Di seguito sono descritte le quattro principali condizioni in cui l’estrazione del dente del giudizio è generalmente indicata, a causa delle problematiche che può causare.

  • Il dente del giudizio può presentarsi incluso, ovvero non erompere completamente dalla gengiva. In alcuni casi, rimane talmente inglobato nell’osso mascellare da risultare completamente invisibile dall’esterno. Questa condizione può favorire la formazione di cisti che tendono a espandersi nell'osso alveolare e, nei casi più gravi, comprometterne l’integrità fino a provocarne la distruzione.
  • Eruzione inclinata o disallineata. Quando il dente del giudizio cresce con un’inclinazione anomala, può esercitare pressione sui denti adiacenti, provocandone lo spostamento. Questo fenomeno può compromettere l’allineamento dell’intera arcata dentale e causare fastidio durante l’eruzione.
  • Inclusione parziale (ritenzione gengivale). Il dente del giudizio può erompere solo parzialmente, rimanendo in parte coperto dal tessuto gengivale. In questi casi, è frequente l’insorgenza di infiammazioni locali, come la pericoronite, che colpisce i tessuti molli circostanti. Questa condizione può causare dolore durante l’apertura della bocca, che può irradiarsi fino all’orecchio e provocare l’ingrossamento dei linfonodi cervicali.
  • Posizione orizzontale. Talvolta il dente del giudizio si sviluppa in posizioni scorrette, come quella orizzontale, inclinata o angolata rispetto agli altri denti. In questi casi, può spingere direttamente contro il dente adiacente, causando dolore durante la masticazione, infiammazione gengivale e, nei casi più gravi, danni strutturali ai denti vicini.

In tutte le condizioni descritte, la rimozione del dente del giudizio rappresenta spesso l’unica soluzione efficace per prevenire conseguenze più serie. Questo perché, quando un terzo molare si sviluppa in maniera anomala, restando incluso, parzialmente erotto, disallineato o in posizione orizzontale, può causare una serie di disturbi che non si limitano solo alla zona interessata.

Tra le complicazioni più comuni vi sono infiammazioni croniche, infezioni gengivali ricorrenti, carie o ascesso dentale. Quest’ultimo è un’infezione purulenta che può coinvolgere sia i tessuti molli che l’osso circostante, provocando dolore intenso, gonfiore e un’infezione diffusa. Se non trattato tempestivamente, l’ascesso può evolvere in una condizione sistemica, con potenziali conseguenze per l’intero organismo. In tali situazioni, l’estrazione del dente del giudizio si configura come l’unico intervento risolutivo, anche per alleviare i sintomi [7].

L’estrazione si rende quindi necessaria non solo in presenza di problematiche strutturali, ma anche in caso di complicazioni infettive, quando la permanenza del dente compromette la salute orale o generale del paziente.

In questi contesti, l’intervento non è soltanto curativo, ma anche preventivo. Rimuovere il dente del giudizio prima che causi danni a denti adiacenti, all’osso alveolare o ai tessuti molli consente di evitare procedure più invasive e complesse in futuro. Inoltre, effettuare l’estrazione in età giovanile, quando le radici non sono completamente formate e il tessuto osseo è più flessibile, riduce il rischio di complicanze intra- e post-operatorie, favorendo una guarigione più rapida.

In sintesi, la rimozione del dente del giudizio si considera necessaria ogniqualvolta il dente rappresenti una potenziale minaccia per l’equilibrio del cavo orale, sia per ragioni meccaniche (come la pressione sugli altri denti), sia per motivi infiammatori o infettivi [8].

La valutazione deve sempre essere affidata a uno specialista, attraverso esami clinici e radiologici, al fine di stabilire il momento più opportuno per l’intervento e prevenire l’insorgere di complicanze. In particolare, un esperto in parodontologia potrà esaminare lo stato dei tessuti gengivali e ossei circostanti, mentre l’ortodonzia sarà coinvolta per valutare l’impatto del dente del giudizio sull’allineamento e sulla funzionalità dell’arcata dentale.

Nel caso in cui l’infezione sia già presente, un intervento di endodonzia (la disciplina che si occupa del trattamento della polpa e dei tessuti interni del dente) potrebbe essere necessario per trattare eventuali lesioni, prima di procedere con l’estrazione.

L’intervento di estrazione del dente del giudizio

L’estrazione del dente del giudizio è una procedura chirurgica piuttosto frequente, necessaria quando il dente, a causa di problematiche già analizzate, provoca dolore o rappresenta un rischio per la salute orale. Questo intervento richiede una pianificazione attenta e una corretta gestione post-operatoria, al fine di prevenire complicazioni e favorire una guarigione rapida.

Prima dell’intervento, è fondamentale che il paziente sia adeguatamente informato sui rischi di eventuali complicanze e su tutti i trattamenti da mettere in atto per evitare eventuali infezioni.

L’anestesia locale viene somministrata per garantire che l'intervento sia indolore e, nella maggior parte dei casi, privo di effetti collaterali rilevanti.

Quando il dente del giudizio non presenta inclinazioni anomale né risulta incluso, l’estrazione risulterà relativamente semplice: al dentista basterà afferrare il dente con apposite pinze ed estrarlo tramite movimenti specifici.

Nel caso in cui, invece, il dente del giudizio sia incluso o storto, il procedimento risulterà più complesso. Il dentista procederà incidendo la gengiva per esporre il dente, quindi, potrà essere necessario frammentarlo in due o più parti per facilitarne l’estrazione. A questo punto, saranno necessari i punti di sutura dei tessuti dei lembi creati dall'intervento e, in alcuni casi, si dovrà procedere anche ad un drenaggio per permettere alla ferita di espellere eventuali ristagni che potrebbero risultare pericolosi.

Il periodo post-operatorio è cruciale per una buona guarigione. In genere, dopo l’estrazione, il dentista può prescrivere un antibiotico, degli antinfiammatori e degli antidolorifici, con l’obiettivo di prevenire eventuali infezioni, ridurre il gonfiore e controllare il dolore.

Dopo l’estrazione è consigliabile applicare impacchi di ghiaccio sulla zona interessata per ridurre il rigonfiamento. Quest’ultimo può iniziare a manifestarsi circa 10 ore dopo l’intervento e raggiungere il suo picco nei due giorni successivi, per poi regredire spontaneamente. È raccomandabile avvolgere il ghiaccio in un panno e applicarlo sulla guancia esterna con impacchi intermittenti; si consiglia di rimuoverlo ogni 10–15 minuti per evitare danni ai tessuti.

In alcuni casi, il paziente può notare la comparsa di un ematoma (livido) sulla guancia o di febbre, condizioni che possono essere gestite con antipiretici sotto consiglio medico. Inoltre, dopo l'estrazione, viene spesso posizionata una garza-tampone sulla gengiva suturata per assorbire il sangue residuo. La garza va mantenuta in posizione per almeno un'ora, dopodiché deve essere rimossa per controllare l’eventuale sanguinamento e sostituita con una garza pulita.

È importante evitare l’uso di fazzolettini di carta o tamponi di cotone, poiché potrebbero lasciare residui nel coagulo sanguigno, ostacolando così il processo di guarigione. La ferita inizierà a cicatrizzarsi nei primi 2-3 giorni, mentre la guarigione completa potrebbe richiedere fino a due settimane.

Durante questo periodo, è possibile che il paziente avverta dolore e gonfiore residuo. Altri disturbi comuni includono mal di testa, difficoltà a masticare e una leggera sensibilità nelle zone circostanti l’estrazione, che tendono a risolversi progressivamente.

Il successo dell’intervento dipende in larga parte dall’adozione di buone pratiche di cura post-operatoria, come evitare di fumare [9] e mantenere una buona igiene orale senza disturbare il sito dell’estrazione. Seguendo correttamente le indicazioni del dentista, il processo di recupero sarà generalmente rapido, con un significativo miglioramento della salute orale del paziente.

Come prendersi cura del cavo orale post-intervento

Dopo l’estrazione del dente del giudizio, la cura del cavo orale è essenziale per garantire una guarigione ottimale e prevenire complicazioni. Nei giorni successivi all’intervento, è fondamentale seguire delle indicazioni precise.

Come già accennato, per le prime 24-48 ore, è cruciale evitare di fumare, poiché il fumo riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti, rallenta la cicatrizzazione e aumenta significativamente il rischio di infezioni. Allo stesso modo, si raccomanda di evitare alcol e caffè [10], in quanto queste sostanze possono interferire con l’efficacia dei farmaci prescritti e irritare i tessuti già infiammati, ostacolando il processo di recupero. Per almeno i primi 7 giorni, è altrettanto importante evitare attività fisiche intense [11], come corsa, sollevamento pesi o allenamenti cardio ad alta intensità, poiché sforzi fisici eccessivi potrebbero causare un aumento della pressione sanguigna e favorire il sanguinamento.

L’igiene orale deve essere mantenuta con molta attenzione. Durante i primi giorni, è consigliato spazzolare i denti con uno spazzolino a setole morbide, facendo attenzione a non esercitare pressione sulla zona dell’estrazione per non interferire con il coagulo di sangue che si forma nella ferita. Un’ottima opzione in questi casi è lo spazzolino GUM® PRO SENSITIVE, progettato con setole ultra morbide e una testina compatta, ideale per pulire delicatamente i denti e le gengive sensibili senza irritare l’area post-operatoria.

È importante evitare l’utilizzo di uno spazzolino elettrico fino alla completa guarigione della ferita, poiché questo strumento può causare un'eccessiva pressione e irritare il sito dell'estrazione. Anche se l’igiene orale va mantenuta, è fondamentale evitare di sciacquare la bocca con vigore o usare cannucce per almeno le prime dodici ore dall’intervento, in quanto queste azioni potrebbero dislocare il coagulo, aumentando il rischio di infezioni o di un’infiammazione nota come alveolite secca, una complicanza che si verifica quando il normale processo di guarigione viene interrotto, esponendo l'osso e causando un dolore acuto.

Dopo le prime 24 ore, è possibile iniziare a fare sciacqui delicati con una soluzione di acqua e sale (circa mezzo cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua tiepida), poiché questo aiuta a mantenere pulita l'area e a ridurre il rischio di infezioni, senza però compromettere il coagulo [12].

È molto importante anche non mettere le dita in bocca, anche se può sembrare naturale o un gesto istintivo (soprattutto per i bambini), toccare la zona dell'estrazione con le dita può introdurre batteri nel cavo orale, aumentando il rischio di infezioni. Le mani, anche se sembrano pulite, possono facilmente trasferire germi nella cavità orale, compromettendo il processo di guarigione.

Nei giorni successivi, è normale essere indolenziti, proprio a questa sensazione bisogna prestare la dovuta attenzione. Se il dolore non diminuisce dopo i primi tre giorni, se si verifica un aumento del gonfiore o se compaiono febbre e secrezioni anomale, è importante contattare il dentista per ottenere una valutazione tempestiva. Questi potrebbero essere segnali di infezione o altre complicazioni che necessitano di un intervento medico; inoltre, è bene monitorare il sanguinamento, verificando che si sia arrestato e che non vi siano segni di infezione, come pus o alito cattivo persistente.

Un elemento che gioca un ruolo fondamentale nel processo di guarigione è l’alimentazione. Nei giorni successivi all’intervento, si consiglia di seguire una “dieta morbida”, evitando cibi caldi, duri o croccanti che potrebbero traumatizzare la zona dell’estrazione. Alimenti freddi come yogurt, gelati o frullati sono ideali per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore [13].

Infine, è importante prestare la massima attenzione alla terapia prescritta dal medico e assumere i farmaci correttamente. Seguire scrupolosamente le indicazioni del dentista riguardo ad antibiotici, antinfiammatori e antidolorifici è essenziale, poiché la mancata assunzione può compromettere la guarigione. Con pazienza, attenzione e l'adesione alle raccomandazioni fornite dall’odontoiatra, la guarigione post-estrazione avverrà senza particolari difficoltà.

 

Cosa mangiare dopo l’estrazione del dente del giudizio

La posizione arretrata dei terzi molari può rendere particolarmente difficile la masticazione dopo la loro estrazione. Il dolore che ne consegue può, innanzitutto, limitare i movimenti naturali della bocca e, in secondo luogo, rendere momentaneamente difficili anche gesti semplici e quotidiani, come bere un bicchiere d’acqua.

Per favorire una corretta guarigione, è quindi fondamentale, prestare attenzione anche all'alimentazione. Si dovrà procedere, per il momento, all'eliminazione di alcuni cibi, al fine di non rischiare di interferire con la guarigione della ferita.

Si consiglia di consumare solo cibi e bevande tiepidi o freddi (non troppo) evitando temperature eccessive poiché il calore può ostacolare la cicatrizzazione e provocare dolore al contatto con la zona interessata.

Un altro aspetto cruciale riguarda la masticazione: per evitare sollecitazioni alla zona operata, si consiglia di masticare solo dal lato opposto all’estrazione e di evitare cibi che potrebbero rimanere incastrati nella cavità del dente estratto, come fragole, kiwi, pomodori, pane, biscotti e cereali.

A questi si aggiungono altri alimenti da evitare con attenzione, quali:

  • cibi croccanti come crostini, patatine, grissini, noci, mandorle, arachidi, carote crude e mele crude, che possono ferire la gengiva o penetrare nella ferita, provocando infiammazione o infezione;
  • cibi appiccicosi come caramelle gommose, chewing gum, toffee o mou, che tendono ad aderire alla zona operata e sono difficili da rimuovere;
  • cibi granulari o con semi piccoli, ad esempio riso, semi di papavero, sesamo e pane ai cereali, che possono facilmente infiltrarsi nella cavità di estrazione e ostacolare la cicatrizzazione;
  • alimenti acidi o piccanti, tra cui agrumi (come limone, arancia e ananas), pomodori crudi e salse speziate o al peperoncino, poiché possono causare irritazione e dolore a contatto con la ferita ancora sensibile.

Di seguito una lista di alimenti consigliati dopo l’estrazione di un dente del giudizio. Nei giorni successivi all’intervento, è infatti importante scegliere cibi che non irritino la zona operata, come:

  • purè di patate o di verdure;
  • zuppe frullate o vellutate (a temperatura non troppo elevata);
  • semolino, crema di riso, polenta morbida;
  • riso cotto e pasta ben cotta con olio o burro;
  • uova strapazzate;
  • yogurt bianco senza pezzi di frutta;
  • ricotta, robiola, formaggi spalmabili freschi;
  • pesce bianco o petto di pollo bollito e sminuzzato;
  • banana schiacciata;
  • mela cotta o omogeneizzata;
  • frullati di frutta senza semi e non troppo freddi;
  • verdure lesse e schiacciate (come carote, zucchine, patate);
  • gelato senza pezzi croccanti;
  • frappè o frullati (da bere senza cannuccia);
  • tisane tiepide (camomilla, malva, salvia);
  • brodo vegetale leggero.

Subito dopo aver mangiato, è fondamentale procedere con una corretta pulizia della bocca per prevenire complicazioni post operatorie. È importante scegliere uno spazzolino con setole morbide per evitare di traumatizzare la gengiva e la ferita. Inoltre, è consigliato effettuare sciacqui con collutorio disinfettante come GUM Paroex 0,12%, seguendo le indicazioni del dentista. Il collutorio va utilizzato 1-2 volte al giorno a partire da 24 ore dopo l’intervento, senza diluirlo, effettuando sciacqui delicati per circa 30-60 secondi, evitando di mangiare o bere subito dopo l’uso. La mancata rimozione dei residui di cibo può interferire con la formazione del coagulo di sangue, essenziale per la cicatrizzazione corretta della ferita. Si consiglia di non spazzolare direttamente la zona dell’estrazione durante i primi giorni, per ridurre il rischio di danneggiare il sito operatorio. Inoltre, se il dolore o il gonfiore non permettono una pulizia adeguata, è possibile utilizzare uno scovolino interdentale o una garza sterile per rimuovere delicatamente i residui di cibo.

In conclusione, la cura a 360 gradi della bocca è cruciale, soprattutto per prevenire fastidi come la parodontite post-operatoria e la formazione di alitosi, che potrebbero peggiorare la situazione.


collutorio GUM Paroex

Acquista il Collutorio ad azione potenziata GUM Paroex 0,12% per gengive infiammate o sanguinanti che aiuta a ridurre placca e batteri.


Come dormire dopo l'estrazione del dente del giudizio

Dopo un’estrazione complessa come quella del dente del giudizio, è fondamentale seguire alcune indicazioni per favorire una guarigione ottimale. Tra queste, anche un sonno ristoratore gioca un ruolo importante, poiché il riposo notturno favorisce i processi di rigenerazione e recupero dei tessuti.

Durante le prime notti è importante evitare di dormire completamente sdraiati, mantenendo il busto leggermente sollevato per almeno 3 notti, e possibilmente fino a 5–7 giorni, soprattutto se l’estrazione è stata chirurgica o particolarmente complessa. La posizione supina può, infatti, aumentare la pressione nella zona operata, causando sanguinamento o peggiorando il dolore. È preferibile posizionarsi con testa e busto leggermente sollevati, utilizzando un cuscino inclinato o due sovrapposti. Inoltre, è bene non appoggiare la parte del viso interessata sul cuscino, per non esercitare pressione sulla ferita. Questa posizione semi-seduta aiuta a ridurre il rischio di sanguinamento, limita il gonfiore e favorisce un recupero più confortevole.

Anche durante la notte è fondamentale, per quanto possibile, evitare movimenti bruschi che potrebbero interferire con la corretta cicatrizzazione. È consigliabile tenere a portata di mano una garza sterile, da mordere delicatamente per alcuni minuti in caso di leggero sanguinamento.

In caso di dolore intenso, sia localizzato nell’arcata dentale che associato a mal di testa, si possono assumere antidolorifici generici o specifici, seguendo sempre le indicazioni del proprio dentista. Il farmaco va assunto circa 30-60 minuti prima di coricarsi, in modo da garantirne l’efficacia durante le prime ore di sonno. Non è consigliato ricorrere all'automedicazione, soprattutto nei giorni successivi all’intervento.

Per prevenire infezioni del cavo orale che potrebbero complicare il recupero e richiedere ulteriori interventi chirurgici è fondamentale adottare misure di prevenzione efficaci. È consigliabile utilizzare prodotti specifici che consentano di raggiungere anche le aree più difficili dell’arcata dentale, per garantire una pulizia approfondita senza danneggiare la zona operata.

 

Altri consigli utili

Dopo l’estrazione del dente del giudizio è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti per favorire una guarigione ottimale.

Innanzitutto, è consigliabile bere a piccoli sorsi, evitando grandi quantità di liquido che potrebbero irritare la zona della ferita. È meglio evitare bevande zuccherate o gassate, che possono aumentare il rischio di infezioni, e prediligere acqua naturale, tisane o brodi leggeri.

Se il sanguinamento persiste per diverse ore o aumenta, oppure se si nota una secrezione eccessiva di pus, potrebbe esserci un’infezione: in questi casi è essenziale consultare immediatamente il dentista. La guarigione richiede pazienza, poiché la ferita ha bisogno di tempo, anche diverse settimane, per cicatrizzare correttamente. È importante non forzare il processo masticando cibi duri troppo presto.

Infine, non solo è fondamentale riposare adeguatamente, ma anche ridurre lo stress e non saltare le visite di controllo programmate dal dentista, indispensabili per monitorare il recupero e intervenire in caso di problemi.


GUM SOFT-PICKS PRO

Acquista lo scovolino GUM SOFT-PICKS® PRO, ideale per rimuovere la placca e i residui di cibo anche tra gli spazi interdentali più stretti.

Un aiuto veloce

Sì. Con l’invecchiamento, i denti del giudizio, soprattutto se inclusi, hanno maggiori probabilità di causare infezioni, danneggiare i denti adiacenti o favorire la formazione di cisti; inoltre, la capacità di guarigione dei tessuti si riduce, rendendo l’intervento chirurgico e il recupero più complessi.

Sì. Nei bambini, ad esempio, i denti del giudizio sono spesso ancora in fase di sviluppo, quindi l’estrazione è meno invasiva. I tessuti reagiscono meglio e la guarigione avviene più rapidamente, con minori complicanze.

In alcuni casi, sì. La spinta esercitata dai denti del giudizio in eruzione può contribuire a spostamenti e affollamenti, soprattutto degli incisivi inferiori.

No. nella maggior parte dei casi l’estrazione è una procedura sicura e ben tollerata. Se eseguita da un dentista o chirurgo esperto, e seguita da una corretta cura post-operatoria, le complicanze sono rare.

Sì, se i denti del giudizio emergono correttamente e non causano disturbi, è possibile semplicemente monitorarli con visite regolari. In assenza di dolore, infezioni o spostamenti, l’estrazione non è sempre necessaria.



Fonti e bibliografia


  1. Denti del giudizio inclusi, MSD Manuals, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4148832/
  2. Quando è necessario estrarre il dente del giudizio, Humanitas Cellini – Torino, https://www.clinicacellini.it/news/quando-e-necessario-estrarre-il-dente-del-giudizio/
  3. La gestione del dente del giudizio asintomatico e privo di malattia: rimozione versus mantenimento, ScienceDirect, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1061331512000509
  4. Denti del giudizio: i futuri "terzi denti viziati" dell'umanità?, ScienceDirect, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0306987709005519
  5. I denti del giudizio (terzi molari) sono una vestigia dell'evoluzione umana?, Answers in Genesis, https://answersingenesis.org/human-body/vestigial-organs/are-wisdom-teeth-third-molars-vestiges-of-human-evolution/
  6. Associazione tra igiene orale e salute parodontale con la pericoronite dei terzi molari: uno studio trasversale, PubMed Central, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7937453/
  7. Ascesso periapicale, NCBI Bookshelf, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/books/NBK542165/
  8. Tecniche chirurgiche per la rimozione dei denti del giudizio mandibolari, Cochrane Library, https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD004345.pub3/full
  9. Effetto del fumo sulle complicanze post-operatorie riportate dai pazienti dopo interventi di chirurgia orale minore, NCBI PMC, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7588501/
  10. Alcol dopo l'estrazione di un dente, Medical News Today, https://www.medicalnewstoday.com/articles/alcohol-after-tooth-extraction
  11. Esercizio fisico e i suoi effetti sulla guarigione delle ferite dopo un intervento chirurgico orale, ScienceDirect, https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2049080122011475
  12. Effetto degli sciacqui con acqua salata sulle complicanze post-operatorie dopo interventi di chirurgia orale minore, Journal of Clinical and Diagnostic Research, https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7588501/
  13. Uso del freddo nel trattamento post-operatorio in chirurgia orale: revisione sistematica e meta-analisi, Journal of Clinical and Diagnostic Research, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30798949/

Articoli correlati

Per ricevere ancora più consigli, suggerimenti e informazioni sui nostri prodotti, iscriviti alla nostra newsletter!