giu 20, 2025 - minuto di letturaminuti di lettura

Prevenire il tartaro sottogengivale è possibile: ecco come

L'accumulo di tartaro sottogengivale è una delle principali cause dell'insorgenza di gengiviti e malattie parodontali. A differenza del tartaro visibile sulla superficie dentale, quello sottogengivale si forma in profondità, al di sotto del margine gengivale, in zone difficilmente raggiungibili con la normale igiene orale quotidiana.

Spesso la sua presenza può passare inosservata per lungo tempo, ma nel frattempo può provocare infiammazione, sanguinamento gengivale, alitosi persistente e, nei casi più gravi, danni irreversibili ai tessuti di supporto del dente.

Per questo motivo è fondamentale conoscerne le cause, intervenire tempestivamente con trattamenti specifici e, soprattutto, adottare corrette abitudini di prevenzione. Solo così sarà possibile mantenere gengive sane e un sorriso protetto nel tempo.

tartaro sottogengivale
Argomento

Cos'è il tartaro sottogengivale?

Il tartaro sottogengivale è una sostanza dura che si accumula nella zona nascosta tra la gengiva e la radice del dente. Si forma quando la placca, una pellicola composta da batteri e residui di cibo, non viene rimossa correttamente e si mineralizza a contatto con i sali presenti nella saliva. Questa formazione aderisce saldamente alle superfici dentali e si sviluppa in aree difficili da raggiungere con le normali pratiche di igiene orale.

La sua presenza può causare infiammazioni locali, con conseguente gonfiore e sanguinamento gengivale. Questi sintomi, se trascurati, possono evolvere in disturbi più gravi, compromettendo la struttura di supporto dei denti e portando persino alla loro mobilità. Spesso, tuttavia, nelle fasi iniziali il tartaro sottogengivale non causa fastidi evidenti, rendendo difficile la sua individuazione senza un controllo professionale.

Poiché si trova al di sotto del tessuto gengivale, la sua rimozione richiede l’intervento di un professionista tramite una pulizia specialistica: gli strumenti domiciliari, infatti, risultano inefficaci in questa zona. Accanto all’intervento professionale, mantenere una routine di igiene orale accurata e sottoporsi a controlli regolari sono le strategie più efficaci per limitare la formazione di tartaro e proteggere a lungo termine la salute di gengive e denti [1].

 

Differenza tra tartaro sopragengivale e sottogengivale

Il tartaro dentale si presenta in due forme principali, a seconda della sua posizione rispetto alla gengiva: sopragengivale e sottogengivale.

Il tartaro sopragengivale si forma sulla parte visibile dei denti, al di sopra della linea gengivale. Ha un colore che varia dal giallo chiaro al marrone ed è spesso localizzato in prossimità dei dotti salivari. Questo tipo di tartaro è più morbido, meno compatto e tende a formarsi a strati, risultando quindi più semplice da rimuovere attraverso una pulizia professionale.

Il tartaro sottogengivale, invece, si sviluppa al di sotto della gengiva, in una zona non visibile. Ha un colore più scuro, che può andare dal marrone al nero, talvolta con riflessi verdastri, dovuti al contatto con i fluidi gengivali. Rispetto al tartaro sopragengivale, è più duro, più ricco di minerali e aderisce in modo più tenace alla superficie del dente e questo rende la sua rimozione più complessa. La sua presenza può causare infiammazioni gengivali e, nei casi più gravi, problemi parodontali [2].

Una volta formato, il tartaro non cambia nel tempo: non diventa né più duro né più facile da eliminare. Le variazioni al suo interno dipendono principalmente dai cambiamenti nella composizione della placca e nei fluidi presenti nella bocca. La quantità e la localizzazione del tartaro dipendono da diversi fattori, come la qualità dell’igiene orale quotidiana, l’alimentazione, l’età, l’assunzione di farmaci e, soprattutto, la regolarità con cui si prende appuntamento dal dentista per controlli e pulizie professionali, essenziali per preservare la salute delle gengive e prevenire complicazioni.

Quando il cavo orale viene curato con attenzione, il tartaro tende a formarsi in modo limitato e a restare sopra la gengiva. In caso contrario, può diffondersi in profondità, aumentando sensibilmente il rischio di problemi gengivali [3].

In breve, il tartaro sopra la gengiva è più visibile, meno duro e più facile da rimuovere; quello sotto la gengiva è più nascosto, più duro e potenzialmente più dannoso per la salute della bocca.

 

Come si forma il tartaro sottogengivale?

La formazione del tartaro sottogengivale ha origine dalla placca batterica, una pellicola appiccicosa composta da batteri, residui di cibo e altre sostanze presenti nella bocca. Questa placca tende ad accumularsi soprattutto nelle zone più difficili da pulire, come sotto il margine gengivale. Se non viene rimossa regolarmente, si trasforma in una matrice organica che favorisce la mineralizzazione, ovvero il deposito graduale di sali minerali.

All’interno di questa matrice iniziano a formarsi piccoli cristalli minerali, spesso a stretto contatto con le superfici batteriche. Questi cristalli, composti principalmente da calcio e fosforo, si accumulano progressivamente, provocando la calcificazione della placca.

Con il tempo, la matrice che unisce i microrganismi si indurisce sempre più, trasformandosi in una sostanza dura e compatta: il tartaro.

Durante questo processo, i batteri rimangono inglobati nella struttura mineralizzata, che aderisce saldamente alla superficie del dente, in particolare alla radice, sotto il margine gengivale. A questo punto, il tartaro diventa troppo duro per essere rimosso con la semplice igiene orale quotidiana e, se non viene eliminato da un professionista, tende a crescere e ad espandersi causando le problematiche di cui sopra [4].

 

Come eliminare il tartaro sottogengivale

Il tartaro sottogengivale è molto difficile da rimuovere con la normale igiene orale quotidiana, e tentare di eliminarlo da soli può causare seri danni. Usare strumenti non professionali o metodi fai-da-te rischia di ferire le gengive, provocare sanguinamenti e infezioni. Per questo motivo, la rimozione del tartaro sottogengivale deve essere affidata a un dentista o a un igienista dentale, che possiedono gli strumenti e la formazione adeguata per intervenire in sicurezza. La procedura principalmente utilizzata è la detartrasi sottogengivale, nota anche come levigatura radicolare, che può essere eseguita con strumenti manuali chiamati curette o con dispositivi a ultrasuoni [5].

Le curette permettono di raschiare delicatamente il tartaro dalle radici dei denti, mentre gli ultrasuoni lo disgregano grazie a vibrazioni ad alta frequenza. Dopo la rimozione, la superficie dentale viene levigata per renderla più liscia e meno soggetta a nuova adesione batterica. In caso di infiammazione profonda o presenza di tasche parodontali, può rendersi necessario un curettage gengivale, ovvero la rimozione del tessuto infiammato all’interno della tasca gengivale, per favorire la guarigione.

Quando il tartaro è molto esteso o le gengive sono particolarmente sensibili, il trattamento può richiedere l’uso di anestesia locale per garantire il massimo comfort al paziente [6].

Dopo la detartrasi, è fondamentale mantenere una buona igiene orale quotidiana e sottoporsi a controlli regolari, per prevenire la formazione di nuovo tartaro e proteggere la salute delle gengive.

A supporto dell’igiene domiciliare, nei soggetti con accumulo eccessivo di placca è consigliato l’uso del collutorio GUM® PAROEX® 0,06% CHX + CPC, che unisce clorexidina e cetilpiridinio cloruro per un’efficace azione antibatterica, utile a ridurre l'accumulo dei batteri e quindi controllare la placca stessa. Usato regolarmente, in combinazione con spazzolino, filo interdentale e una visita periodica dal dentista, il collutorio rappresenta un valido alleato per mantenere gengive sane e prevenire la ricomparsa del tartaro.

 

Prevenzione e consigli utili

La prevenzione del tartaro gengivale è essenziale per mantenere una buona salute orale e prevenire disturbi gengivali e parodontali in pazienti di tutte le età, compresi i bambini. Una corretta igiene quotidiana, un’alimentazione equilibrata e visite regolari dal dentista, con particolare attenzione all’ambito della parodontologia, rappresentano le basi essenziali per limitare la formazione di placca e tartaro, elementi chiave nella cura odontoiatrica.

Di seguito alcuni consigli utili per prevenire il tartaro gengivale.

  • Dedicarsi quotidianamente allo spazzolamento dei denti, almeno due volte al giorno, è fondamentale per mantenere una corretta igiene orale; è consigliabile utilizzare spazzolini a setole morbide e un dentifricio specifico antitartaro, adatto anche a chi porta protesi, ha impianti dentali o ha effettuato trattamenti di sbiancamento.
  • Utilizzare il filo interdentale o gli scovolini per pulire gli spazi tra i denti, difficili da raggiungere con il solo spazzolino.
  • L’uso di collutori antibatterici può aiutare a ridurre la carica batterica e l’infiammazione gengivale: questi prodotti sono particolarmente indicati anche dopo interventi di chirurgia orale o trattamenti odontoiatrici complessi, come quelli di endodonzia, la branca che si occupa della diagnosi e della cura delle infezioni della polpa dentale.
  • Seguire un’alimentazione povera di zuccheri e ricca di fibre, che aiuta a contrastare la formazione della placca e favorisce il benessere generale della bocca [7].
  • Evitare il fumo, che favorisce l’accumulo di depositi calcificati, compromette la salute gengivale e ostacola la guarigione dopo cure odontoiatriche o chirurgiche [8].

Inoltre, è fondamentale sottoporsi a controlli periodici con l’igienista dentale per rimuovere il tartaro in modo professionale e monitorare lo stato di salute orale, garantendo una cura adeguata e tempestiva nell’ambito dell’odontoiatria.


Un aiuto veloce

Il tartaro sottogengivale può favorire l’infiammazione gengivale e contribuire allo sviluppo della parodontite, una patologia che può causare la perdita dei denti e il danneggiamento del tessuto osseo di supporto.

Nelle fasi iniziali, il tartaro sottogengivale può non causare sintomi evidenti; tuttavia, con il tempo può provocare infiammazione, sanguinamento gengivale e, nei casi più avanzati, dolore o fastidio durante la masticazione.

La placca è una pellicola batterica morbida e trasparente che si forma continuamente sui denti. Se non viene rimossa correttamente, si indurisce e si trasforma in tartaro, una sostanza calcificata che aderisce saldamente alle superfici dentali.

È essenziale mantenere una buona igiene orale quotidiana, utilizzare prodotti specifici (come collutori antibatterici) e sottoporsi a controlli regolari dal dentista per prevenire la ricomparsa del tartaro.

Non sempre è possibile evitarlo del tutto, ma una corretta igiene orale, una dieta bilanciata, l’astensione dal fumo e visite periodiche dal dentista aiutano a ridurre in modo significativo la formazione e l’accumulo di tartaro.

Fonti e bibliografia


  1. Hai il tartaro nei denti? Ecco di cosa si tratta e come eliminarlo, Humanitas, https://www.humanitas-care.it/news/hai-il-tartaro-nei-denti-ecco-di-cosa-si-tratta-e-come-eliminarlo/
  2. Uno studio microradiografico quantitativo del contenuto minerale del tartaro dentale sopragengivale e sottogengivale, Scandinavian journal of dental research, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6585908/
  3. Tartaro dentale: recenti approfondimenti su comparsa, formazione, prevenzione, rimozione ed effetti sulla salute orale dei depositi sopragengivali e sottogengivali, European Journal of Oral Sciences, https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1600-0722.1997.tb00238.x
  4. Tartaro sottogengivale: a che punto siamo? Una revisione comparativa, Journal of dentistry, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0300571299000561
  5. Efficacia clinica della detartrasi aperta e chiusa e della levigatura radicolare su denti multiradicolati, Journal of periodontology, https://aap.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1902/jop.1993.64.11.1023
  6. Curettage periradicolare, International Endodontic Journal, https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1365-2591.1996.tb01373.x
  7. Effetto della restrizione dell'assunzione di zuccheri sulla carie: revisione sistematica per informare le linee guida dell'OMS, Journal of Dental Research, https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0022034513508954
  8. Fumo, alcol e salute orale, Dental Cadmos, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0011852413700862

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