mag 31, 2021 - minuto di letturaminuti di lettura

Caduta dei denti da latte: quando accade

I denti da latte, chiamati anche denti decidui, sono all’incirca venti e si trovano nella mandibola del bambino già prima che nasca. La funzione dei denti da latte è importante. In quest’articolo troverai tutte le informazioni più utili sui denti da latte, sulla loro caduta e sui rimedi ai dolori che possono presentarsi durante la loro crescita.
Argomento
I denti da latte sono presenti nella struttura del cavo orale ancor prima della nascita, spuntano sia sull’arcata dentaria superiore che su quella inferiore.
 
Il nome "denti da latte" deriva proprio dalla loro presenza nei bambini. Questi, infatti, dovranno attendere che i denti da latte cadano completamente prima di iniziare a vedere i primi denti permanenti. Anche se il processo di eruzione dei primi denti è totalmente naturale, il periodo di caduta può portare i bambini a provare dei piccoli traumi.

La fase dell’eruzione di questi dentini, infatti, può arrecare fastidi e dolori gengivali soprattutto al neonato, manifestandosi a volte anche con il rifiuto del cibo, forte irritabilità, pianti e un eccesso di salivazione.

Terminata la crescita dei denti decidui, i bambini dovranno affrontare la fase della caduta. A volte può essere indolore, mentre altre volte il dente che dovrebbe cadere naturalmente resiste restando attaccato per una parte, causando infiammazioni e gonfiori alle gengive.

Denti da latte dei bambini e degli adulti

Il processo di dentizione inizia a partire dai 6 mesi d’età e termina in età adulta con la crescita degli ultimi molari, ossia i denti del giudizio. Per quanto riguarda la crescita dei primi denti, quelli decidui che lasceranno il posto alla dentatura permanente, inizia tra i 6 mesi e il primo anno di vita del bambino, per poi terminare con la loro caduta intorno ai 9 - 12 anni.

La caduta dei denti decidui nei bambini segue, in generale, l’ordine di crescita: i primi a cadere saranno gli incisivi centrali dell’arcata inferiore, seguiranno gli incisivi superiori, i primi molari, i canini e i secondi molari.

Non sempre, però, si verifica la perdita completa dei denti da latte. Non è raro, infatti, che molti adulti abbiano ancora i denti decidui in età avanzata. Nel caso in cui i denti da latte non lascino spazio alla dentatura permanente, si potrebbe andare incontro a un caso di malocclusione dentale, ovvero quando le due arcate dentarie non sono perfettamente allineate e la dentatura fatica a chiudersi bene.

Quando i denti da latte tardano a cadere, inoltre, si corre il rischio che i denti decidui siano soggetti a infiammazioni e quelli permanenti crescano presentando delle macchie sulla superficie dello smalto.

Nel caso in cui un dente da latte non riesca a farsi strada e a erompere attraverso la gengiva, è possibile che il dentista proponga al paziente in età adulta di intervenire chirurgicamente per un’estrazione: i problemi che sorgono a causa della mancata crescita del dente deciduo, infatti, meritano l’attenzione e la cura di uno specialista in ortodonzia.

Il dente permanente che non riesce a spuntare a causa di un dente da latte resta bloccato nell’osso della mandibola, favorendo problematiche di spazio tra i denti che hanno già fatto la loro comparsa e compromettendone le radici.

Questo, oltre a rappresentare un problema per la masticazione, risulta anche essere una complicazione estetica. Solo dopo delle visite accurate, però, sarà possibile valutare lo stato della radice dei denti, e un eventuale ricorso alla chirurgia.

Le caratteristiche e la forma dei denti da latte

Come riconoscere i denti decidui? Basta un’analisi visiva per farlo: i denti da latte, infatti, hanno una forma e delle caratteristiche diverse da quelli della dentatura permanente.

La prima differenza tra la dentatura decidua e quella permanente dell’età adulta sta nel numero: come già detto, i denti da latte sono 20, mentre quelli definitivi sono 32, compresi i denti del giudizio e i premolari che mancano nella prima dentatura.

In genere, i denti decidui hanno una dimensione inferiore rispetto a quelli permanenti, soprattutto per quanto riguarda gli incisivi superiori, gli incisivi inferiori e i canini.

Una caratteristica che non è visibile dall'esterno riguarda le radici, che nei denti decidui sono più lunghe rispetto a quelle della dentatura permanente, sono più sottili e con le punte più affilate.

Nella dentatura decidua, infine, la struttura è meno dura e resistente di quella permanente: ciò facilita l’accumulo di batteri che causano carie frequenti anche nei denti da latte.

Come spiegheremo tra poco, il principale motivo della formazione di carie è una scorretta igiene orale, oltre che un'alimentazione sbilanciata. In caso di dubbi, comunque, è importante chiedere consiglio al proprio medico pediatra, così da scongiurare problemi che potrebbero richiedere un trattamento fastidioso per il bambino e che potrebbero disturbare lo sviluppo dei denti permanenti.

Denti da latte: i rimedi ai problemi più comuni

Se durante la fase della caduta dei denti da latte si manifesta un mal di denti nei bambini, allora potrebbero tornare utili dei piccoli consigli. È normale che si verifichino sintomi come il dolore alle gengive durante e dopo la dentizione ed è possibile utilizzare rimedi naturali, come il miele e le erbe aromatiche che danno sollievo.

Può succedere anche che la dentizione provochi febbre nei bambini e sarà compito del genitore contattare il medico dentista di fiducia per la giusta cura. La febbre, infatti, è una condizione fisiologica che si verifica spesso come risposta a un'infezione. In questo caso sarà cura del vostro medico o del vostro specialista in odontoiatria (odontoiatra) di fiducia verificare la presenza di un'infezione dentale.

Nei casi di denti ingialliti o di denti neri nei bambini, invece, è necessario rivolgersi al dentista: questi problemi non devono essere trascurati e non devono essere curati con cure fai-da-te.

Le cause di queste problematiche importanti possono essere riconosciute nella presenza di accumuli di batteri della placca, tartaro o carie, anche profonde, dei denti da latte. Queste evenienze possono essere frequenti in età pediatrica, ma una buona igiene orale può essere utilissima nel prevenire processi infettivi a carico della dentatura, insieme a una corretta alimentazione.

Sarà bene evitare che l’alimentazione dei bambini sia ricca di cibi zuccherati, come caramelle e torte, e preferire una dieta più genuina, in attesa che lo specialista valuti se procedere con la rimozione della carie, quindi curare e mantenere il dente da latte, o se optare per l’estrazione.

Come fare cadere i denti da latte

Il ruolo dei genitori è molto importate nella fase di caduta dei denti da latte: saranno mamma e papà a dover spiegare il naturale percorso di crescita, provando a non instaurare paura e tensione per la perdita dei denti. Al contrario, può essere uno stimolo anche giocoso e un’esperienza per nulla traumatica.

La caduta del primo dentino rappresenta una nuova esperienza per i bimbi, molto importante per aiutarli a capire come comportarsi nel momento in cui anche il resto della dentatura decidua inizierà a cadere.

Nella maggior parte dei casi, il momento della caduta dei denti da latte è indolore: i bambini, infatti, possono usare la lingua per stimolare la perdita definitiva del dente deciduo, spingendosi fino a quando non percepiscono fastidio, oppure possono provare a intervenire con le proprie dita, provando a tirarlo via.

Anche la cura quotidiana del cavo orale può essere l’occasione giusta per far cadere il dentino: basterà utilizzare, come ogni giorno, lo spazzolino da denti per spingerlo via.

Quando il dente deciduo già oscilla ed è quasi staccato, il genitore può dare da mangiare al bambino un frutto piuttosto duro, come una mela, monitorando la situazione per tenerla sotto controllo ed evitare che il bimbo ingoi il dente caduto.

L’importante, in genere, è non forzare la caduta del dente deciduo se questo non è ancora pronto ad abbandonare la bocca. Estrarre il dente in maniera precoce potrebbe causare dei traumi nei bimbi, provocando dolore. Inoltre, tirare un dente in maniera troppo brusca potrebbe lasciare le gengive gonfie e infiammate.

È fondamentale che i bambini imparino presto ad avere cura della propria bocca, scoprendo tutte le piccole abitudini quotidiane che possono aiutarli ad avere un sorriso in salute. Soprattutto dopo la caduta dei dentini da latte, è normale che la polpa della gengiva rimanga esposta per qualche giorno, disturbando la masticazione. Un comportamento corretto e un po'di attenzione all'igiene orale aiuteranno a prevenire infezioni e infiammazioni fastidiose.

Allora torna utile ai genitori far sì che i figli usino, sin dai primi tempi, lo spazzolino e il dentifricio, ma anche un collutorio per bambini, pensato proprio per le loro particolari esigenze e per aiutare i più piccoli nella cura orale corretta.

Con la prevenzione e la visita annuale dal dentista, poi, è possibile ridurre l’eventualità della formazione della placca, delle carie e di altre patologie dentali.

Un aiuto veloce

I bambini perdono i denti da latte tra i 6 e i 9 anni, ma non è possibile stabilire un’età precisa per la caduta.

I denti da latte sono 20 e di solito cadono tutti prima di compiere i 9 anni d’età.

I denti da latte vanno gettati nel residuo secco, assieme a unghie e capelli.

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